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“Le nuove tecnologie sono uno strumento che abbiamo a disposizione per il quale vedo più benefici che rischi. Ovviamente le tecnologie vanno utilizzate in modo sensato e intelligente per amplificare quello che all’interno dei luoghi della cultura non si riesce più a fare. Oggi i musei devono avere una competizione diversa con canali come Netflix o i videogiochi che sono diventati diretti competitor. Il museo deve diventare entertainment e la tecnologia in questo può supportarlo”. Lo ha detto David Gallo, ceo e managing director presso One-O-One Games a margine dell’incontro “Integrazioni digitali nel Web3 oltre l’engagement” organizzato da Fondazione Kainòn nell’ambito del ciclo di incontri “To BE. Conversazioni sul futuro digitale della cultura”. Al tavolo dei relatori si sono alternati Davide Bennato, docente di Sociologia dei media digitali all’Università di Catania, David Gallo, ceo e managing director presso One-O-One Games, Brendan McGetrick, direttore creativo del Museo del futuro di Dubai. L’iniziativa di Kainòn esplora le traiettorie future della digital transformation della cultura, con un’attenzione particolare allo sviluppo del Web3.Un programma di sei talk, ciascuno verticale su un tema specifico, curato da Claudio Calveri in collaborazione con Associazione Civita e PTS SpA e la partnership di ICOM Italia. Il supporto della tecnologia, ha aggiunto Gallo, può essere utile “sia per fare una preparazione alla visita intelligente all’interno dei musei ma soprattutto per stimolare un approfondimento culturale una volta usciti dai luoghi della cultura. Quindi le tecniche che utilizziamo per lo sviluppo dei videogiochi sono sicuramente propedeutiche ad aumentare l’interesse e riportare all’antico splendore luoghi che ormai si stanno sempre più trascurando”.

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