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“Il Messaggio della Santa Sede in occasione della Giornata Mondiale del Turismo del prossimo 27 settembre è pienamente condivisibile. Il turismo, infatti, crea ricchezza economica e sociale e, in questo senso, è di aiuto alla lotta alla povertà. Al tempo stesso, facilita la reciproca conoscenza degli uomini, favorisce il superamento dei pregiudizi e riduce le distanze tra i popoli: è un elemento per la promozione della comprensione, della pace e della cooperazione internazionale”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare.

“Infatti, – ricorda il sottosegretario – la Carta sul turismo sostenibile firmata a Lanzarote, in Spagna nel 1995, da 75 paesi, afferma proprio che la sostenibilità è strumento di pace. Cultura e turismo sono due risorse fondamentali per la rinascita: la cultura è un antidoto formidabile contro le paure del nostro tempo a cominciare dal terrorismo e dai timori della globalizzazione e il turismo permette la mutua conoscenza”.

Il messaggio della Santa Sede

“Quando parliamo di turismo, ci riferiamo a un fenomeno di grande importanza, sia per il numero di persone che in esso sono coinvolte (viaggiatori e lavoratori), sia per i numerosi benefici che può offrire (tanto economici quanto culturali e sociali), ma anche per i rischi e i pericoli che in tanti ambiti esso può rappresentare”, si legge nel Messaggio del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale in occasione della Giornata Mondiale del Turismo che, come di consueto, sarà celebrata il 27 settembre, quest’anno sul tema: “Turismo sostenibile: uno strumento per lo sviluppo”.

“Secondo l’ultimo Barometro dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, riferito al 2016, ammonta intorno a 1.235 milioni il numero di arrivi turistici internazionali. A livello mondiale, il settore rappresenta il 10% del PIL e il 7% del totale delle esportazioni, tenuto conto che 1 su 11 posti di lavoro si trova nel turismo. Esso occupa dunque un posto rilevante nelle economie dei singoli Stati e nelle politiche che puntano allo sviluppo inclusivo e alla sostenibilità ambientale a livello globale”.

“Il turismo può essere uno strumento importante per la crescita e per la lotta alla povertà. Secondo la dottrina sociale della Chiesa, tuttavia, il vero sviluppo “non si riduce alla semplice crescita economica”. Esso, infatti, per essere autentico “deve essere integrale”, cioè “volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”, come rileva la Lettera enciclica Populorum progressio. In questa linea, Paolo VI sottolineava perciò la necessità di promuovere un “umanesimo plenario”, comprensivo delle esigenze materiali e spirituali per la maturazione di ogni persona nella propria dignità. Venti anni dopo, nel 1987, l’ONU introduceva il concetto di sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Per la Chiesa, “il concetto di integralità, connesso all’espressione “sviluppo umano”, consente di includere anche quella sostenibilità di cui parlano le Nazioni Unite, abbracciando tutti gli aspetti della vita: sociale, economico, politico, culturale, spirituale, e rendendoli parte di un’unica sintesi, la persona umana”.

 

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