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Arkadia, The Untold Tale. La semplicità è una conquista. È questo il titolo della mostra fotografica di Nikos Mourkogiannis che sarà inaugurata a Roma mercoledì 28 giugno alle 18.30 presso la Galleria del Primaticcio, a Palazzo Firenze, e sarà visitabile fino a mercoledì 5 luglio. La mostra è realizzata in collaborazione e con la sovvenzione della Regione del Peloponneso, con il sostegno e il Patrocinio dell’Ambasciata di Grecia e della Società Dante Alighieri. L’esposizione sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.30 – mercoledì dalle ore 15.00 alle 19.30. Consulente artistico: Maria Silvia Farci; Coordinatrice evento: Giorgia Karvunaki; Curatore mostra: Vasken Berberian. Nikos Mourkogiannis è nato ad Atene, Grecia e vive a Torino dove si è laureato in Comunicazione Visiva presso l’Istituto Europeo di Design (IED). Lavora come pubblicitario freelance per alcuni famosi brands. Ha collaborato con diversi registi alla produzione di spot pubblicitari e cortometraggi. La sua passione per la fotografia è cresciuta insieme al suo interesse per la sperimentazione visiva. La sua ultima mostra fotografica è stata ospitata con successo a Washington e a New York.

“L’Arcadia, regione dell’Antica Grecia, che occupava le alture al centro del Peloponneso – si legge nel comunicato degli organizzatori che riportano un testo di Antonio Mancinelli, scrittore e caporedattore di Marie Claire -, è divenuta nella cultura europea un simbolo, un’allegoria, un emblema di un luogo idealizzato dove regnano armonia, pace, comunione tra uomo e natura. L’artista fotografo Nikos Mourkogiannis si reca fisicamente in Arcadia e crea immagini che sono un inno a una semplicità di linguaggio come forma ipercontemporanea di pacifica contestazione a un sistema di segni – quello occidentale – che oggi conosce solo la dimensione dell’eccesso visivo. La semplicità dei suoi paesaggi, dei suoi ritratti e dei suoi still-life non è un nostalgico ritorno a una visione pastorale dell’esistenza, ma il superamento della complessità per approdare a una pulizia semantica e visibile di emozioni e visioni”.

“Quella di Mourkogiannis – prosegue Mancinelli – è un’inquieta ricerca di una sintesi che vada oltre il diluvio di immagini, spesso inutili, da cui siamo inondati ogni giorno, per trovare il nucleo, il cuore, l’essenza di ciò che una foto può raccontare e raccontarci. La sua Arcadia geografica torna così a essere un’Arcadia mentale dove vige un’ecologia dei sentimenti. E quindi, sia un piatto con della frutta, sia il ritratto di una donna anziana, sia la foto di un albero, i suoi soggetti si trasformano in manifesti politici, nel senso etimologico della parola “politica”.Ci sono fotografi che ci aprono una finestra sul mondo e fotografi che ci mostrano se stessi riflessi come in uno specchio, In questo caso, l’immagine-finestra è segno di un’apertura all’interno di noi stessi, riflette la nostra interiorità mentre sembra ritrarre l’esistente. Non c’è compiacimento sterile di un passato onirico, ma la dichiarazione programmatica che “qui” e “ora” una terra dove tutto è nato – le leggi, la poesia, la religione, la filosofia – può essere un esempio di comportamento giusto e positivo”.

“Così Nikos Mourkogiannis – conclude il caporedattore di Marie Claire – forse risolve il segreto che avvolge l’espressione «Et in Arcadia ego». L’Arcadia riguarda tutti, a cominciare da te che osservi queste immagini, a te che indichi te stesso come “io”. Dovresti regalarti un biglietto di sola andata per quel posto che chiami coscienza, etica, morale. E un semplice – mai semplicistico – concetto di bellezza. Quella è la tua, la nostra Arcadia”.

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