Un patrimonio culturale come quello italiano richiede “un’alleanza tra istituzioni pubbliche e private”, un’alleanza che oggi “viene celebrata con un esempio che speriamo possa essere replicato”. Lo ha dichiarato la sottosegretaria ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni, nel corso del suo intervento presso il quartier generale di Fendi al Palazzo del Civiltà Italiana dell’Eur. L’occasione è stata la donazione alla Capitale da parte della maison dell’opera “Foglie di pietra” dello scultore Giuseppe Penone.
“Due parole mi vengono in mente: la prima è ‘challenge’, Roma è una madre meravigliosa e invadente, sfidarla con un’opera nuova che raccoglie i linguaggi del passato è una sfida difficile che Penone ha vinto con un’opera che fa riflettere. La seconda parola è ‘mecenatismo’: il nome Fendi evoca non solo una straordinaria impresa ma anche uno straordinario esempio di mecenatismo culturale, di cui si sono visti molti esempi a Roma e non solo”.
“Senza dubbio un patrimonio culturale come quello italiano richiede un’alleanza tra istituzioni pubbliche e private, un’alleanza che oggi viene celebrata con un esempio che speriamo possa essere replicato”, ha concluso Borletti Buitoni.
Quello che viene presentato oggi, gli fa eco Pietro Beccari, presidente e Amministratore delegato di Fendi, è un “nuovo atto d’amore per la città, è un impegno per sostenere Roma e aiutarla a riguadagnare un posto tra le più grandi capitali internazionali, anche grazie all’arte contemporanea”.
La grande scultura “Foglie di pietra”, ha aggiunto Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai Beni culturali, “costituisce un grande regalo all’arte e alla cultura da parte di uno dei maggiori scultori italiani contemporanei. Un regalo cui ha contribuito il sostegno di Fendi, che con questo nuovo atto di mecenatismo prosegue, nei fatti, a manifestare amore per la città di Roma”.
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