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“Con l’iniziativa di oggi e domani prosegue una campagna in corso da tre anni. Una campagna iniziata per creare consapevolezza su un tema cruciale le per la storia dell’uomo, ovvero l’iconoclastia che pensavamo di esserci lasciati alle spalle dopo la II Guerra Mondiale. Negli ultimi anni il conflitto in Siria ha fatto riemergere questo problema, ovvero la distruzione del patrimonio culturale finalizzata a distruggere l’altro”. Lo ha dichiarato il presidente di Incontro di Civiltà, Francesco Rutelli, aprendo i lavori della prima giornata della conferenza internazionale Documentig our Heritage at Risk, organizzata dall’Associazione Incontro di Civiltà e da ICCROM – Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali, con il patrocinio di Unesco e con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. “Nella conferenza di oggi mettiamo a confronto una serie di criteri giuridici, tecnici e scientifici perché sia possibile avviare la catalogazione del patrimonio a rischio. Il prossimo obiettivo è portare a termine alcune ricostruzioni, ma che non siano alla Disneyland: il segnale da dare alla comunità internazionale è una riscossa che sia anche civile ed economica dei territori. Sì quindi a una collaborazione politica e scientifica e sì a quella che Cicerone chiamava ‘concordia ordinum’. Dobbiamo convincere l’opinione pubblica che la cultura è per sempre”, ha concluso Rutelli.

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