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Duro attacco della casa di produzione indipendente “Teodora Film” al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini dopo il prolungamento per altri 90 giorni dell’iniziativa ministeriale dei Cinema2Day, ovvero il secondo mercoledì del mese a 2 euro. “Il cinema è un valore e ha un valore, che il ministro Franceschini sta svendendo, unicamente a spese di tutti i professionisti di un settore già in profonda crisi”, ha accusato “Teodora” nel post pubblicato sul proprio sito web intitolato “Rosso Franceschini”. “Sollecitati più volte dagli amici di Twitter e Facebook a spiegare la nostra posizione sulla vicenda dei mercoledì al cinema a 2 euro, posizione fortemente anti ministeriale e in totale controtendenza rispetto al “sentimento comune”, diciamo che ci sembra solo uno strumento del ministro Franceschini per una personale campagna elettorale, assecondata dalle associazioni di produttori che non aspettano altro che una nuova legge cinema per accedere ai fondi pubblici.

Questo è uno scempio tutto italiano che nasconde male l’ipocrisia degli operatori del settore (in privato lamentano il “danno Franceschini”), e la demagogia del comune uomo politico attaccato alla sua poltrona che fa danno a tutti i livelli, teorico e pratico.

Il messaggio che arriva è che il cinema per essere rilanciato debba essere accessibile a tutti, ma il cinema, come i libri, il teatro, la musica, e poi la benzina, il computer, l’I-phone, la moda fa parte dei beni secondari. Proprio perché tali, è giusto che vengano pagati. Del resto, se nel sistema capitalistico paghiamo anche il latte e il pane per i nostri figli, le medicine per i nostri malati, per quale motivo al mondo il cinema sta diventando da mesi un bene svenduto? Ci pare ovvio che il ministro della cultura usi questo mezzo come forma di propaganda personale, di populismo. E il populismo, è tautologico, serve ai politici per rendersi popolari.

E non ci si venga a parlare di “educazione” e promozione “culturale” del cinema: di quella ci sarebbe veramente bisogno, strutturata e solidamente lungimirante, che partisse dalle scuole per arrivare fino alle televisioni. A spese dello Stato, in vera collaborazione coi professionisti del settore. .

Da un punto di vista più strettamente pratico, ci teniamo a far sapere che i soldi di società come la Teodora Film ( e di altre decine e decine di società legate al settore) sono soldi unicamente privati e il ministro sventola la legge e i decreti attuativi imponendo ai privati una gabella che nemmeno il principe Giovanni in assenza di Riccardo Cuor di Leone alle crociate. La Teodora Film vive e dà lavoro ai suoi dipendenti come ai collaboratori esterni (doppiatori, traileristi, grafici, uffici stampa, laboratori, magazzinieri) unicamente sui biglietti venduti al cinema e sulla riuscita dei film distribuiti in sala e successivamente in DVD o rivenduti alle televisioni. È odioso dichiararlo pubblicamente, ma si rende necessario a fronte di quella che può sembrare una protesta sterile: nel febbraio del 2017, colpita come molti dalla crisi del settore, Teodora Film si è vista obbligata a ridurre il personale per la prima volta in sedici anni di onorata carriera.

Il cinema è un valore e ha un valore, che il ministro Franceschini sta svendendo, unicamente a spese di tutti i professionisti di un settore già in profonda crisi”.

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