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Si è aperto questa mattina il secondo Congresso nazionale di CulTurMedia, l’associazione di riferimento delle oltre 1.500 cooperative aderenti a Legacoop attive nei settori cultura, spettacolo, turismo, eventi, editoria e informazione, con un valore complessivo della produzione di oltre 1 miliardo e 640 milioni di euro e più di 31mila occupati. L’assemblea ha relazionato sui temi della cultura e del lavoro, rilanciando il modello cooperativo come il più adatto alla rigenerazione economica, sociale e culturale del Paese. A testimonianza, il dato relativo alla creazione di valore aggiunto da parte del settore nel Paese (90 miliardi, pari al 5,7% dell’intera economia nazionale) e all’occupazione, stimata in 1,5 milioni di addetti (il 5,9% degli occupati totali).

“Il modello cooperativo – ha sottolineato la presidente nazionale di CulTurMedia Legacoop Giovanna Barni – radicato nei territori e nelle persone che li abitano, è quello che può interpretare al meglio l’idea di una relazione più avanzata tra pubblico e privato e cittadini per la cura e l’attivazione delle risorse culturali con la partecipazione delle comunità locali. CulTurMedia Legacoop, in sinergia con le altre associazioni di settore, si impegna a proseguire un dialogo con le istituzioni in favore delle riforme, come la Legge Delega dello Spettacolo, per il riconoscimento del ruolo e delle competenze dell’impresa culturale e creativa e l’elaborazione di uno Statuto del lavoro culturale nel suo complesso”.

Presente all’appuntamento, ospitato da La Sapienza Università di Roma, Federico Mollicone, Presidente della VII Commissione Cultura alla Camera, che ha così commentato: “Il riconoscimento del lavoro culturale è una priorità della commissione Cultura da me presieduta. La legge 106 del 2022 modificherà radicalmente l’attuale disciplina in materia di lavoro nello spettacolo. La legge conferisce delega al governo per l’adozione di decreti legislativi. Il nostro obiettivo è quello di sanare significativi vuoti normativi, ad esempio, la mancanza di un’indennità di maternità adeguata alle specificità del settore. Un metodo che va adottato complessivamente per la cultura: una normazione chiara contro il precariato. La proposta sullo statuto sui lavoratori della cultura sarà al nostro vaglio”.

Il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni in una nota di saluto ha inoltre sottolineato che “il futuro, per il Ministero, persegue il raggiungimento degli obiettivi trasversali del PNRR cioè quelli della transizione verde e digitale. Nel PNRR, è riflessa una visione “comunitaria” e “partecipata” della Cultura intesa come bene comune, dove l’innovazione digitale facilita la trasmissione del nostro Patrimonio alle prossime generazioni e dove, al contempo, si sostiene la crescita di un mercato complementare di servizi culturali e turistici fatto di micro e piccole imprese e di start-up innovative”.

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