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Arriva da Reggio Emilia un nuovo esempio della “positiva” e “importante sinergia” che sempre di più sta legando associazioni private e istituzioni pubbliche. Si è tenuta giovedì la cerimonia di presentazione della donazione di una tela di Anselmo Govi – “Satiro e ninfa in un bosco” – risalente alla prima metà del secolo scorso. Artefici di questa donazione sono stati i 130 iscritti dell’Associazione “Insieme per i Musei” di Reggio Emilia” che, con un meticoloso lavoro di ricerca, hanno recuperato l’opera “Satiro e ninfa in un bosco” da un antiquario e hanno voluto donarla ai Musei Civici, ad integrazione della collezione museale che comprende i più importanti artisti regionali del secolo scorso. “La donazione – scrive la sottosegretaria al Mibact, Ilaria Borletti Buitoni – rappresenta un esempio della positiva e importante sinergia che sempre di più sta legando associazioni private e istituzioni pubbliche”.

“Ringrazio l’Associazione ‘Insieme per i Musei di Reggio Emilia’ che ha dato questo contributo alla cultura della propria città e ringrazio i suoi iscritti per il profondo impegno che hanno dimostrato nel sostenere in prima persona l’attività museale con nuove acquisizioni, restauri, dibattiti, spettacoli e numerose altre iniziative che la accompagnano”.

Un esempio, conclude la sottosegretaria, “da seguire e da replicare in altre realtà italiane anche per riscoprire il valore che le opere hanno per il territorio dal quale provengono raccontandone l’identità”.

La figura artistica di Anselmo Govi

La figura artistica di Anselmo Govi, ben nota in città, è stata di recente oggetto di nuova attenzione in occasione del restauro di una delle sue opere più note, il sipario del Teatro Ariosto. Formatosi in città alla Scuola di Belle Arti, e poi a Milano presso l’Accademia di Brera, Govi lega il suo nome a una intensa attività di pittore decoratore che lo vede tra i protagonisti della Cooperativa Pittori e Decoratori di Reggio Emilia.

In città decora nel 1926 il soffitto dello scalone di Palazzo Ancini, l’anno seguente la volta della cupola del Teatro Ariosto con le Storie dell’Orlando Furioso, ma lo troviamo impegnato anche in altri luoghi della regione, a Bologna nelle decorazioni per la Cassa di Risparmio e per il Circolo Ufficiali, a Ferrara nel salone del Circolo Negozianti. Notevole è pure il suo impegno in numerose chiese della città e provincia di Reggio Emilia. Nel 1929 decora l’interno della cupola della Chiesa di San Pietro, nel 1935-36 lo troviamo nell’antico santuario della Madonna dell’Olmo a Montecchio Emilia, nel 1946 nella chiesa di Santa Teresa, solo per ricordare le sue imprese più importanti.

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