Il Ddl Concorrenza abolisce, tra le altre cose, l’esclusiva dei produttori sui compensi degli artisti. Le collecting degli artisti avranno un ruolo attivo nel negoziare i compensi per la pubblica diffusione di musica registrata. Per ItsRight, società nata per gestire i compensi per i diritti connessi per la diffusione in pubblico di musica registrata, si tratta di una “rivoluzione nel mercato dei diritti connessi: da oggi artisti e musicisti potranno gestire i compensi sulla propria musica in autonomia, senza l’intermediazione dei discografici”. Il provvedimento adottato con il Disegno di Legge per la Concorrenza approvato ieri, elimina “l’anomalia giuridica (modificando dell’art. 73 della Legge sul diritto d’autore n. 633/1941) che assegnava al produttore discografico il potere esclusivo di negoziare e incassare, per sé e per i propri artisti, tutti i compensi pagati dagli utilizzatori (es. radio, tv, pubblici esercizi) per la pubblica diffusione di musica registrata (i diritti connessi). Fino ad ora, infatti, gli artisti e le società di collecting che li rappresentano sono stati esclusi da ogni decisione relativa ai propri compensi, subordinati alle scelte dei discografici”.
Da oggi non sarà più così. “I cambiamenti saranno significativi e positivi per l’intero settore. Era evidente e necessario un intervento per ridare dignità alla figura dell’artista. Da oggi le collecting degli artisti avranno, infatti, lo stesso ‘peso’ delle collecting dei produttori nella fase di negoziazione e raccolta dei compensi per i diritti connessi”. È il commento di Gianluigi Chiodaroli, Presidente di ItsRight, società che rappresenta più di 4000 artisti italiani e internazionali, realtà che fin dall’origine è stata tra le promotrici del processo di liberalizzazione del mercato dei diritti connessi. Con questa riforma, prosegue ItsRight, “la liberalizzazione del mercato dei diritti connessi, avviata nel 2012 con il Governo Monti, compie un decisivo passo avanti: si eliminano, infatti, i limiti alla libera ed effettiva concorrenza tra gli operatori del settore, garantendo equità nei rapporti economici tra le società di collecting dei discografici e quelle che rappresentano gli artisti”.
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