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Regole omogenee e consapevolezza rappresentano le linee d’azione per affrontare la sfida dell’innovazione e della protezione dei dati nel settore dei beni culturali

“Gli Stati hanno l’obbligo di difendere i loro concittadini dagli attacchi virtuali”. Con le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si apre il convegno “Cybersecurity e beni culturali”, tenutosi nella Sala Spadolini del Ministero per i Beni culturali. L’evento è inserito nell’ambito dell’iniziativa Settimana dell’Amministrazione Aperta.

Sono intervenuti Gianluca Vacca, sottosegretario ai Beni culturali, Tiziana Coccoluto, Capo di Gabinetto del Ministero, Alessandro Benzia, dirigente Servizio II Dg Organizzazione Mibac, Augusta Iannini, vice presidente del Garante della protezione dei dati personali, Umberto Rapetto, generale della Guardia di Finanza, Pierluigi Paganini, membro Enisa (European Union Agency for Network and Information Security), Andrea Visconti dell’Università degli Studi di Milano, ed Emanuele Spoto, Ceo di Telsy Spa.

COCCOLUTO: TUTELA E DIGITALIZZAZIONE, SFIDA AMBIZIOSA

La Settimana dell’Amministrazione Aperta, cui il Mibac partecipa, rappresenta – sostiene Tiziana Coccoluto, Capo di Gabinetto del Ministero – “un momento particolare di apertura al digitale perché il Ministero è da sempre un’istituzione che si occupa dell’antichità, che ha come mission il recupero. Questa apertura segna la necessità di un avanzamento tecnologico al fine di coniugare l’attività di tutela con le nuove tecnologie sul campo”.

“È una sfida ambiziosa per questo Ministero coniugare l’attività di conservazione e l’utilizzo del digitale”. Una sfida che il Mibac intende affrontare attraverso due linee di intervento: la “sicurezza, rispetto alla quale stiamo mettendo in campo diverse tipologie di azioni che possano portare avanti il sistema di protezione” e il “rendere l’Amministrazione agile nella gestione del dato. Questo per dare al cittadino il migliore servizio possibile”. Elemento centrale sarà, conclude Coccoluto, “stare attenti a non creare nuova insicurezza. Proprio per questo le due linee di intervento devono essere sempre portate avanti parallelamente”.

VACCA: SERVONO AZIONI STRATEGICHE COMUNI A TUTTE LE AMMINISTRAZIONI

“Non si può non parlare oggi di digitalizzazione e innovazione in una pubblica amministrazione come questo Ministero senza affrontare strategicamente il tema della cybersecurity” afferma Gianluca Vacca, sottosegretario ai Beni culturali con delega al digitale. “Per l’azione del Ministero sarà centrale e vogliamo che diventi un asset strategico”.

“Il punto – prosegue Vacca – è come garantire che il trattamento dei dati digitali avvenga in maniera lineare e sicura senza che ci siano abusi e manipolazioni. Questo è un tema importantissimo che implica tante sfaccettature. Questo è un tema che forse alcune volte viene preso alla leggera ed effettivamente c’è un problema di avere il giusto approccio tecnologico e digitale ai dati e al trattamento di essi in una società che è sempre più digitale, sempre più spostata sulla rete”.

“Digitale, innovazione e beni culturali – asserisce Vacca – possono essere un connubio eccezionale e questa settimana può essere uno spunto di riflessione per capire come agire in questo senso per rendere la sicurezza l’approccio attraverso cui affrontare qualsiasi tematica relativa al digitale”. “Siamo un po’ indietro ma bisogna fare in modo che ci sia un’inversione di tendenza. Occorrono azioni strategiche comuni a tutte le amministrazioni perché servono infrastrutture e risorse che rafforzino la protezione e i livelli di sicurezza”. Ovviamente, già molto stanno facendo i singoli Ministeri ma, ribadisce e assicura Vacca, “faremo in modo che tutto il percorso di innovazione e digitalizzazione avvenga contestualmente a un innalzamento e una maggiore consapevolezza di quanto il tema della protezione dati nell’era digitale sia importante e strategico” per il Mibac.

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