Detassazione, Art Bonus ai privati e riforma del catasto. Sono questi i tre punti su cui il sottosegretario al Mibact Dorina Bianchi ha promesso “vicinanza e solidarietà” così come “impegno e supporto incondizionato” all’associazione delle Dimore storiche (Adsi). Lo ha fatto nel corso del suo intervento al convegno “Cultura e impresa: le eccellenze italiane guardano al futuro” che si è tenuto il 6 maggio a Palazzo Venezia in occasione dei 40 anni dell’associazione che riunisce oltre 4.500 proprietari di dimore storiche presenti in tutta Italia.
Le richieste dell’Adsi
Una simpatia ricambiata anche dal presidente dell’Adsi Gaddo Della Gherardesca. “Da parte del ministro Franceschini e dei suoi collaboratori c’è una coscienza precisa del valore culturale delle dimore storiche. Stiamo lavorando con il Mibact per influenzare il ministero dell’Economia e capire come migliorare la nostra situazione”, ha spiegato Gaddo Della Gherardesca. “Adsi ha presenze in tutta Italia, siamo l’alta gamma della cultura italiana diffusa, perché siamo presenti in tutti i paesini, i villaggi e le grandi città. Noi siamo i figli di una grandissima cultura, di una grandissima opportunità economica. Basti pensare che Firenze nel 1500 aveva un prodotto interno lordo pari a 5 volte quello del Regno Unito”. È anche per questo che “chiediamo a Governo, Mibact e Mef una maggiore sensibilizzazione, pur consapevoli che il periodo non è dei migliori”.
Le dimore storiche nel piano del Governo
“Noi dobbiamo lavorare insieme con il Ministero delle Finanze per tentare di parlare di detassazione – ha sottolineato il sottosegretario -. L’Art Bonus è una cosa che inizia a funzionare nel nostro paese, ma ha un problema: è rivolto solo ai beni pubblici. Dobbiamo avere la capacità di ampliarlo verso le dimore storiche vincolate. Su questo vi promettiamo impegno. Come sulla riforma del Catasto, che potrebbe diventare molto insidioso per voi. Anche su questo naturalmente – ha spiegato la Bianchi – avrete tutta la nostra vicinanza e solidarietà. La mia presenza oggi vuole essere la dimostrazione di un supporto incondizionato e reale a un progetto che vuole essere di impresa e di eccellenza di cui il nostro paese ha veramente bisogno”.
“Stiamo tentando di portare avanti la politica di creare impresa dalla cultura. Creare dalla cultura, ricchezza. Voi fate parte di questo progetto. Le dimore storiche vincolate sono tantissime, circa 31mila. Dimora storica vincolata significa che un privato possiede un bene protetto, deve attenersi a delle regole, non può decidere ad esempio di cambiare la destinazione d’uso dell’immobile. Tutto questo ha un costo per chi come voi ha la ‘fortuna’ di possedere un bene vincolato”.
Non dobbiamo vergognarci “di puntare verso un turismo di lusso. Verso un turismo che attragga il meglio dei turisti che possono venire dagli altri paesi del mondo”. Voi siete stati i primi che avete aiutato l’ospitalità. In qualche modo avete una responsabilità: quella di continuare”. E il governo, ha chiarito la Bianchi, quella di “aiutarvi”. La politica deve essere consapevole “dell’immensa ricchezza che alcuni privati hanno nel nostro paese. Per questo dobbiamo collaborare. La vostra ricchezza può diventare la ricchezza di tutti. Voi siete impresa”.
Il governo oggi sta “tentando con grande impegno di valorizzare tutto quello che è il nostro patrimonio culturale. Anche quello privato. Tutte quelle mete che portano nei nostri borghi, nelle dimore storiche di campagna. Che sono poi il nostro vero patrimonio e la nostra tradizione culturale. È lì che dobbiamo incidere”.
I numeri del settore
Un’eredità culturale che è anche uno straordinario volano economico – sottolineano dall’Adsi -. In Europa, infatti, solo nell’ambito dell’industria del turismo sviluppa un fatturato annuale di 335 miliardi (fonte: Council of the European Union, 2010). Con 9 milioni di posti di lavoro, collegati in maniera diretta o indiretta, e investimenti per la conservazione pari a circa 5 miliardi l’anno. Un impatto economico positivo legato quindi non solo all’offerta turistica in senso stretto, ma alla presenza stessa dei beni culturali nei territori e all’indotto generato dalle attività di manutenzione e conservazione degli stessi.
Secondo i dati della Fondazione Italiana Accenture in particolare, lo sviluppo di un’offerta “a rete” fra eccellenze sul territorio, a comporre veri e proprio itinerari esperienziali, genera un valore aggiunto più elevato (consentendo un margine del 30% medio rispetto al 4/5% della sola offerta di alberghi e ristoranti). Naturalmente è determinante che tali proposte e itinerari siano promossi efficacemente, in Italia e all’estero, sfruttando appieno le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie digitali.
Il progetto “Trame d’Italia”
Valorizzare i territori meno conosciuti e con un potenziale inespresso del nostro Paese. Sviluppando fra giovani le competenze necessarie per raggiungere tali risultati. E’ il fulcro del progetto Trame d’Italia promosso da Fondazione Accenture in cui si inserisce la collaborazione con ADSI. Assieme ad ADSI è stato lanciato ARSlab, progetto che rende gli studenti protagonisti della valorizzazione delle dimore storiche del territorio. Attraverso l’illustrazione delle opportunità che derivano da competenze digitali, progetti di comunicazione e marketing esperienziale, gli studenti hanno la possibilità di comprendere e diventare attori di un cambiamento generatore di risorse e ricadute positive sul territorio.
Alla giornata per i 40 anni dell’associazione hanno partecipato personalità di primo piano dell’eccellenza italiana nel campo imprenditoriale e culturale. Da Edith Gabrielli, Direttore del Polo Museale del Lazio a Rodolphe de Looz-Corswarem, Presidente European Historic Houses Association. Da Giorgia Abeltino, Direttore Google Arts & Culture a Armando Branchini, Vice Presidente Fondazione Altagamma. Poi Pietro Salini, Amministratore Delegato Salini Impregilo e Diego Visconti, Presidente Fondazione Italiana Accenture.
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