
“Auguro buon lavoro al nuovo Commissario che mi subentra, che era stato già incaricato dal sindaco di Ventotene di seguire il nostro tavolo. Nel confermare la disponibilità mia e della mia struttura per un passaggio di consegne ispirato alla massima collaborazione, mi auguro che possa portare avanti il progetto di recupero dell’ex carcere e la Scuola di alti pensieri intitolata a David Sassoli, mantenendo alta la visione europea e il ruolo della comunità locale, insieme alla comunità scientifica e culturale”. Lo dichiara ad AgenziaCULT la Commissaria del Governo uscente per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene, Silvia Costa. Il Consiglio dei ministri ha deliberato nelle scorse ore la nomina a nuovo Commissario straordinario del Governo del dottor Giovanni Maria Macioce.
“Ringrazio per la fiducia che mi è stata data dai governi Draghi e Conte bis e ringrazio per la collaborazione tutte le amministrazioni statali, la Regione e il Comune che fanno parte del Tip che in questi tre anni ho presieduto e coordinato. Un grazie particolare va ai partner accademici con i quali in questi anni abbiamo stipulato accordi e che hanno collaborato all’elaborazione dei contenuti, continuando a realizzare iniziative ed attività di studio sull’isola a dimostrazione di come questo progetto sia un valore aggiunto per Ventotene”, conclude la Costa.
Il Progetto “Santo Stefano – Ventotene”, come Centro culturale e di alta formazione europea, è stato promosso nel 2016 dal Governo Renzi con il ministro Dario Franceschini, con uno stanziamento del CIPE di 70 milioni di euro e il Contratto istituzionale di Servizio sottoscritto il 3 agosto 2017 tra otto Amministrazioni statali (Presidenza del Consiglio, Ministero della Cultura, Ministero dell’Ambiente, Agenzia del Demanio, Regione Lazio, Comune di Ventotene e le due Riserve), rappresentate al Tavolo istituzionale permanente. A gennaio 2022 il Progetto è stato intitolato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi all’ex presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, su proposta della Commissaria Costa e dell’allora ministro della Cultura, Franceschini.