Anche la Camera protagonista durante la Festa Europea della Musica. Grazie a un evento dedicato ai giovani musicisti, alle eccellenze della tradizione formativa dei Conservatori, presso la Sala della Regina di Montecitorio, in collaborazione con la Conferenza dei Direttori dei Conservatori italiani. L’iniziativa intende promuovere il valore culturale e sociale della pratica musicale quale veicolo di educazione e integrazione soprattutto tra le giovani generazioni per rendere omaggio alla grande tradizione musicale italiana, alle prestigiose istituzioni nazionali preposte all’insegnamento e ai docenti e studenti che con la loro passione vivificano questa grande tradizione. Ma anche per richiamare l’attenzione del Governo sui problemi di queste importanti istituzioni. All’evento, presentato da Elio, leader di Elio e Le Storie Tese, sono intervenuti la presidente della Camera Laura Boldrini – che ha conferito come riconoscimento al talento, la medaglia della Camera a giovani musicisti vincitori, negli ultimi anni, di premi internazionali -, il Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori, Renato Meucci, e Raffaello Vignali, Segretario di Presidenza della Camera.
Il presidente della Camera Laura Boldrini
“So che c’è ancora molto da fare – ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini –. Credo che le istituzioni debbano saper promuovere la musica e che la lista delle lamentele è lunga e a ragione. Io da presidente della Camera posso promuovere una forma d’arte in cui credo aprendo il palazzo. Noi siamo famosi nel mondo anche grazie alla nostra musica oltre che grazie alla cultura e al paesaggio. Questo è il nostro petrolio. Dovremmo essere lungimiranti abbastanza per investire in questo ambito e non sempre è stato fatto. Spero si possa arrivare a riconsiderare le priorità”, ha concluso la presidente.
Il Segretario di Presidenza della Camera Raffaello Vignali
“Penso che la musica debba fare sempre più sistema – ha detto Raffaello Vignali (AP) –. È uno straordinario patrimonio del nostro paese e i Conservatori sono una straordinaria tradizione del nostro paese. Mozart per esempio ha studiato a Bologna. Eppure a volte l’Italia se ne dimentica. Invece sono un patrimonio del presente: lo dimostra il 20% di stranieri che vengono a studiare qui. Questo la dice lunga sulla qualità del nostro sistema formativo in ambito musicale. Vorrei che questa ricchezza venisse tutelata come parte della nostra identità. I governi che si sono succeduti dalla riforma non hanno fatto molto, buona parte è inattuata negli ultimi 18 anni ma almeno in questi anni il Parlamento ha cercato di operare per i Conservatori e gli studenti con il ‘bonus Stradivari’ o nell’ultima manovra quando abbiamo eliminato il taglio di 1,1 milioni di euro per i conservatori e messo 1,5 milioni in più. Aspettiamo inoltre l’attuazione di una delega al ministro Franceschini per esentare gli obblighi Siae per gli spettacoli dal vivo fino a 100 persone. Le priorità sono la necessità di mettere a ordinamento i bienni, conservatori sono università ma senza ordinamento studenti si trovano in situazione di handicap quando vanno all’estero. Tra l’altro non ha nessun costo. Poi vorrei vedere un grande piano per i laureati e diplomati dei nostri Conservatori”.
Il Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori, Renato Meucci
“C’è musica e musica. Al momento siamo tenuti in disparte, ora va di moda una musica più semplice. I licei musicali hanno tanta attrattiva, li rispettiamo. Noi facciamo un’altra musica. Noi puntiamo alla complessità che alla lunga paga – ha detto il Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori, Renato Meucci -. Non a caso voi studiate molto, vi sosteniamo e affrontiamo la difficoltà principale, la ‘fuga delle mani’: talenti italiani che riempiono orchestre all’estero. Sono convinto che con la forza che abbiamo e l’amore che abbiamo per questa arte apriremo uno spazio nuovo. Vi invito a esplorare anche la favolosa musica contemporanea che ha un’eredità difficile dopo la classica ma siccome i Conservatori italiani sono vivi e vegeti e distribuiti su tutto il territorio per intercettare vocazioni che altrimenti andrebbero perdute, sono fiducioso per il futuro, anche grazie a queste iniziative che puntano i riflettori sul settore”.
Elio, leader di Elio e Le Storie Tese
“Con la cultura non si mangia credo non si sia mai detta una stupidata più grossa. Ci si può ingozzare”, ha chiosato Elio, leader di Elio e Le Storie Tese.