Le guide turistiche abilitate sono scese martedì in piazza, di fronte a Montecitorio, per attirare ancora una volta l’attenzione sulla necessità di una legge di riordino sulla professione della guida turistica. Come ha recentemente affermato il sottosegretario ai Beni culturali e turismo, Dorina Bianchi, “le guide turistiche rappresentano una grande ricchezza in termini di professionalità che deve essere tutelata nel modo più opportuno”. “Abbiamo incontrato a Palazzo Montecitorio una delegazione delle guide turistiche e ascoltato le ragioni delle loro proteste che ci sembrano assolutamente fondate. La guida turistica è una professione non un servizio e come tale va regolamentata e tutelata con una legge organica. Abbiamo preso l’impegno di rappresentare le loro istanze nelle sedi opportune”, ha dichiarato Sofia Amoddio, deputata del Pd, che, insieme alle colleghe Mara Carocci, Maria Iacono, Marina Berlinghieri e Flavia Piccoli Nardelli (presidente della commissione Cultura), ha ricevuto alcuni esponenti del Coordinamento nazionale guide locali tra cui Isabella Ruggero. La manifestazione è stata convocata dopo la Sentenza del Tar che ha annullato i due Decreti Ministeriali 11-12-15 e 7-4-15 sulle guide specializzate e sull’elenco dei siti. Per il sindacato di categoria, Federagit, “la recente Sentenza del Tar Lazio e il precedente parere dell’Antitrust, hanno aggravato ulteriormente una situazione già critica. Federagit, congiuntamente ad altre sigle, si era presentata ad opponendum contro il ricorso e dunque a favore dei DM, che, seppur non perfetti, avrebbero permesso alle guide già abilitate di continuare a lavorare, vedendosi riconosciute le specifiche competenze professionali specialistiche. Nell’immediato chiediamo norme transitorie per arginare l’abusivismo e la fuga all’estero di gettito erariale”. Insieme alle altre organizzazioni di categoria, si legge in una nota, “abbiamo ribadito l’urgenza di una normativa che tuteli l’occupazione in questo settore riconoscendo le competenze delle guide turistiche e le loro specializzazioni già conseguite. L’escalation del fenomeno dell’abusivismo in questo settore, pilotato prevalentemente dai tour operator stranieri, soprattutto in un Paese come l’Italia con un patrimonio culturale ed artistico ineguagliabile, rischia di provocare danni enormi, prima di tutto nei confronti delle guide professioniste e dei turisti che ad esse si affidano, oltre che all’erario ed all’economia del turismo in generale”.
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