Fino alla fine del 2017 in Uruguay sarà possibile iscriversi a un programma governativo pensato per incoraggiare chiunque faccia della cultura uno strumento di inclusione sociale e di crescita della comunità nella quale si sviluppa. Il piano “Puntos de cultura” ripete quello inaugurato nel 2004 dal governo brasiliano e si aggiunge ad analoghi esperimenti già presenti in Argentina, Perù, El Salvador e Costa Rica. Un centro culturale, una biblioteca, una piccola radio di zona, ma anche gruppi di teatro amatoriali, orti condivisi e associazioni di quartiere: tutti possono aspirare ad essere inseriti nel registro allestito dal governo, riconoscimento utile ad acquisire maggiore visibilità, a poter entrare in contatto con le altre iniziative e a godere di fondi stanziati per la promozione culturale. Occorre avere una struttura associativa senza fine di lucro ed essere operativi da almeno un anno.
L’idea è quella di dare forza alle azioni in grado di incidere sul piano socioculturale, in zone dove la parola dell’operatore residente, con gli sforzi calibrati sul territorio, rischia di essere più incisiva di un intervento voluto dalle più distanti istituzioni governative. Il prototipo brasiliano dell’iniziativa nasce con l’auspicio che i “Puntos da cultura” possano essere d’aiuto in una lotta alle diseguaglianze dall’interno delle stesse fasce più deboli della società.
Il Piano nazionale della Cultura varato dal paese amazzonico nel 2010 prevedeva la creazione di 15mila punti entro il 2020, a una media di 1.750 nuovi centri riconosciuti all’anno. Il tutto per una spesa di circa 113 milioni di reais all’anno, l’equivalente di circa 31 milioni di euro. Ottenuto il riconoscimento dal governo, l’associazione riceve in cinque rate semestrali circa 50 mila euro da destinare al finanziamento dei progetti indicati nella domanda. Una parte di questi soldi dovrà necessariamente essere investita in un pacchetto di attrezzature multimediali, e un software copy-left rilasciato dai coordinatori, utili ad essere messi in rete e dare visibilità al servizio offerto.