La riforma del sistema museale italiano voluta dal ministro Dario Franceschini “ha concesso ai musei strumenti che prima non c’erano, come un Consiglio d’amministrazione e un bilancio”. Lo ha sottolineato il direttore del Museo archeologico di Napoli, Paolo Giulierini, nel corso del suo intervento alla conferenza “La cultura fa impresa”, organizzata a L’Aquila da Federculture, Agis, Alleanza delle cooperative italiane e Forum del Terzo Settore. “Il bilancio è fondamentale perché consente una programmazione di medio periodo”. La riforma, ha aggiunto, “ha dato la possibilità di rendere il museo più aperto e più umano. Ora il secondo step è quello delle infrastrutture interne (caffetteria e bar), dobbiamo creare comfort per garantire a chi viene di fare un’esperienza gradevole”.
“Abbiamo una crescita dei visitatori del 30 per cento e sfonderemo quota 500mila visitatori, ma il punto è dare offerte di qualità. A quel punto saremo pronti per l’ultima sfida, ovvero fare una riflessione sul personale, una riflessione sull’organigramma per dare la possibilità al direttore di scegliere personalità e fare così un ulteriore salto di qualità. Penso a un futuro in cui alle sovrintendenze spetterà la tutela territoriale ma anche a un futuro che consenta a un museo ‘grande attrattore’ di avere una serie di musei statali satellite, che beneficino anche di quelle entrate che noi stiamo accumulando”, ha concluso Giulierini.
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