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“Entro fine mese ci saranno iniziative concrete” per il museo campano di Capua. Lo ha dichiarato ad AgCult il sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali e al Turismo, Antimo Cesaro, a margine di una conferenza stampa al Mibact. Cesaro ha annunciato iniziative “a breve” per l’attivazione di un tavolo di concertazione con Regione Campania e Provincia di Caserta per mettere a punto un piano culturale condiviso per un rilancio del museo di Capua.

Al momento la situazione del museo è molto delicata con “il personale ridotto a 6 dipendenti, a fronte di una pianta organica di circa 20 addetti previsti, dei cui emolumenti si fa carico la Regione in quanto la Provincia è in dissesto finanziario e ha sospeso da tempo ogni tipo di fornitura di beni e servizi, compreso quello delle pulizie”, come si legge nel testo dell’interrogazione presentata dalla deputata cinquestelle Vilma Moronese.

Un’interrogazione cui ha risposto in Commissione Cultura il sottosegretario Dorina Bianchi ricordando come “il Polo museale della Campania – d’intesa con la Direzione generale musei del Mibact – stia definendo un accordo con la Regione Campania e la Provincia di Caserta per valorizzare il Museo campano di Capua”. E aggiungendo che “la vicenda del museo di Capua si colloca nell’ambito del più generale problema degli istituti culturali di proprietà provinciale, archivi, biblioteche e musei stessi, che necessitano di un piano di razionalizzazione con cui superare le esistenti problematiche di organizzazione e valorizzazione e promuoverne il rilancio”.

Il piano del Mibact per il museo di Capua

Il sottosegretario Cesaro torna sulla questione e spiega: “Si tratta di un museo provinciale. Siamo rispettosi della proprietà del bene. È un museo della provincia di Caserta e, purtroppo, come tutte le altre province del nostro Paese vive un momento di difficoltà istituzionale che nella provincia di Caserta è complicato dal fatto che ha dichiarato il dissesto e non ha approvato il bilancio quest’anno”. Tutte le istituzioni provinciali, aggiunge, “ne risentono fortemente e tra queste il museo campano. La preoccupazione del nostro ministero è tutelare le collezioni e immaginare un rilancio della struttura”.

Un rilancio affidato a chi? “Ovviamente questo non lo possiamo fare da soli perché interverremmo su un bene che non è nostro, ma vogliamo contribuire. Il polo museale regionale, infatti, ci consente politiche di valorizzazione anche di beni non statali – cioè di enti locali – ecclesiastici o privati”.

Qual è la strada da percorrere? “Innanzitutto inserendo questo museo nelle politiche di valorizzazione del polo. E poi coinvolgendo necessariamente a un tavolo di concertazione – una sorta di conferenza dei servizi – anche la Regione Campania. Che già sostiene le spese vive, ma che deve passare da un sostegno economico a un progetto culturale condiviso con il Mibact e con la Provincia”.

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