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La commissione Giustizia ha iniziato l’esame del testo contro i vandalismi ai beni artistici. La presidente Bongiorno: “Saremo rapidissimi. Poche audizioni in una sola giornata, poi emendamenti”. Bazoli (Pd): “Da maggioranza atteggiamento sbagliato. Tempi compressi non aiutano”
photo_17 CREDITS_Alessandro Penso-Maps

La commissione Giustizia del Senato ha incardinato il disegno di legge del governo, proposto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che prevede sanzioni amministrative in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. “L’iter del provvedimento sarà brevissimo, avrà una corsia accelerata”, assicura ad Agenzia CULT la relatrice e presidente di commissione, Giulia Bongiorno (Lega), al termine della seduta. La 2a di Palazzo Madama, sullo stesso tema, aveva incardinato nelle scorse settimane il ddl a prima firma del senatore Claudio Borghi (Lega) che punta a ridisegnare il reato di vandalismi e imbrattamenti contro i beni culturali e artistici. “Per stabilire quale sia la soluzione più equilibrata ci sarà un mini ciclo di audizioni che si terranno tutte in solo giorno, martedì 30 maggio. Poi verrà fissato il termine per la presentazione degli emendamenti”, afferma Bongiorno che alla domanda sui tempi di approdo in Aula del testo risponde: “In commissione saremo rapidissimi, poi spetterà alla Conferenza dei capigruppo decidere sul calendario dei lavori dell’Assemblea”.

Dal Pd si muovono critiche alla corsia preferenziale sposata dalla maggioranza. “Siamo stati noi a chiedere le audizioni, è il minimo sindacale. Fosse stato per loro non ce ne sarebbe stata alcuna, vogliono andare spediti”, spiega Alfredo Bazoli, capogruppo dem in commissione Giustizia che osserva: “Quello della maggioranza è un atteggiamento sbagliato. E’ complicato fare le cose per bene se non si studiano a fondo. Per questo tra i soggetti auditi chiederemo la presenza di un giurista che ci dica se esistano problemi di natura tecnica nei provvedimenti che stiamo esaminando”. Aggiunge Bazoli: “Siamo contrari a questa strada intrapresa dal governo per cui a ogni fenomeno sociale si risponde introducendo con urgenza un reato. Con l’aggravante di una continua compressione dei tempi di discussione in commissione e in Aula”.

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