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Sono state presentate presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma le mostre “/Uncinematic. George Drivas “, a cura di Daphne Vitali, “Corpo a corpo | Body To Body”, a cura di Paola Ugolini e l’installazione “Leoni”, di Davide Rivalta. Una presentazione fortemente voluta in occasione del primo anno dall’apertura sotto la direzione di Cristiana Collu, che ha portato a compimento un ampio processo di trasformazione, riorganizzazione e allestimento. “Penso di essere all’inizio del lavoro”, ha sottolineato la direttrice nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso la Gnam.

“Hic sunt leones: alla Galleria Nazionale. I leoni in effigie sul pronao, sono l’emblema della sua storia, ma anche simbolo e metafora dei territori inesplorati, delle terrae incognitae dell’arte, di tutto quello che c’è ancora da scoprire e di tutto quello che rimarrà segreto e custodito”, ha aggiunto la Collu presentando l’installazione di Rivalta. “Un luogo dove ospitare e abitare l’utopia, dove avere coraggio, energia, forza, sempre all’erta, vigili e pronti allo scatto al di là di ogni mansueta apparenza”

Le mostre

“/Uncinematic. George Drivas”

“/Uncinematic. George Drivas” a cura di Daphne Vitali, presenta una selezione di opere cinematografiche realizzate tra il 2005 e il 2014 dall’artista greco George Drivas, che quest’anno rappresenta la Grecia alla 57esima Biennale di Venezia. La sua indagine di questo decennio coinvolge sperimentazioni sull’immagine ferma o in movimento, narrativa o non narrativa, e ricerca una lingua astratta sia nel contenuto sia nella forma. I suoi film potrebbero essere ambientati in qualsiasi momento e ovunque, nel futuro o nel passato, trasmettendo contemporaneamente un aspetto futuristico e retrò. Le immagini della fredda architettura modernista catturata dalla sua videocamera o macchina fotografica proiettano un’atmosfera di malinconia e di alienazione, mentre il paesaggio urbano mette in scena temi cruciali come questioni esistenziali, relazioni umane, mancanza di comunicazione, desideri sessuali insoddisfatti sullo sfondo di una società della sorveglianza.

“Corpo a corpo | Body To Body”

“Corpo a corpo | Body To Body”, a cura di Paola Ugolini, analizza un momento cruciale che copre i due decenni ’60 e ’70, anni di presa di coscienza e di autodeterminazione in cui si collocano le ricerche sperimentali che hanno declinato in vario modo le istanze femministe di alcune artiste come Marina Abramović, Tomaso Binga, Sanja Iveković, Ketty la Rocca, Gina Pane, Suzanne Santoro e Francesca Woodman e di pioniere nella danza come Trisha Brown, Simone Forti e Yvonne Rainer negli scatti di Claudio Abate, le cui opere sono esposte in dialogo con il linguaggio del corpo ripresp da artiste dell’ultima generazione come Goldschmied &Chiari, Chiara Fumai, Silvia Giambrone, Valentina Miorandi e Alice Schivardi e il duo parigino Claire Fontaine.

I “Leoni” di davide Rivalta

Sono poi diventati cinque i grandi Leoni bronzei di Davide Rivalta apparsi sulla scalinata della Galleria Nazionale lo scorso aprile. Un branco composto da quattro leoni e una sola leonessa che, sebbene in posizione di riposo, troneggia in cima alla scalinata mentre scruta l’orizzonte, con lo sguardo rivolto a Villa Borghese. Le sculture sono in relazione con i disegni dei leoni che l’artista ha realizzato sul corridoio che unisce l’ala nord-est con la nord-ovest per la mostra Time is Out of Joint. C’è una continuità concettuale e spaziale tra di loro: da memoria mitizzata, che si rintraccia nella pittura parietale, di chiara matrice rupestre, i leoni diventano presenza concreta e plastica.

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