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Si terrà dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018, presso le Scuderie del Quirinale di Roma, la mostra “Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925”. La mostra intende rievocare, a cento anni di distanza, il viaggio a Roma e Napoli che Picasso compì in compagnia di Cocteau e Stravinsky al seguito dei Balletti Russi e di Djagilev, durante il quale incontrò e si innamorò di Olga Kochlova, première dei Ballets Russes e sua prima moglie. Oltre alle poche ma straordinarie settimane trascorse in Italia, determinanti per lo sviluppo dell’arte di Picasso nell’immediato Dopoguerra, la mostra prenderà in esame la produzione di Picasso immediatamente successiva all’esperienza italiana, con particolare riferimento alla produzione dei balletti “Parade” e “Pulcinella” e alle opere pittoriche debitrici dell’universo iconografico e culturale aperto da questi due titoli teatrali. La mostra intende mettere in evidenza le capacità di Picasso di sperimentare secondo diverse chiavi stilistiche, dalla natura morta al ritratto, dal giocoso decorativismo dei collage eseguiti durante la Guerra, fino al sofisticato realismo proprio degli anni trascorsi accanto a Djagilev. Saranno esposti circa 100 quadri – oltre alle varie foto – provenienti da almeno 50 donatori.

La mostra documenterà l’impatto a lungo termine dei viaggio italiano sull’arte di Picasso, implicando necessariamente lo studio di alcune opere di ispirazione classica realizzate successivamente, come ad esempio i gessi di Boisgeloup, fondati sugli esempi dell’Ercole e dell’Antinoo Farnese ammirati a Napoli e sulla scultura a bassorilievo scoperta attraverso la conoscenza dei sarcofagi romani, oppure i ritratti degli anni 1918-1922, debitori dell’incontro con Raffaello. Obiettivo della mostra sarà quindi fornire un resoconto completo e visivamente prorompente del complesso rapporto di Picasso con l’Italia, dalle suggestioni neoclassiche ispirate alla scultura antica e al Rinascimento romano, fino alle tentazioni realiste conseguenti alla scoperta della pittura parietale di Pompei. Curatore della mostra è Olivier Berggruen, che nel 2009 ha curato la mostra di Basquiat per la Fondazione Memmo di Palazzo Ruspoli.

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