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Il disegno di legge del senatore di Forza Italia prevede che il richiedente perda il diritto all'aiuto economico se non accetta la proposta di ricollocamento lavorativo con una contribuzione almeno pari all’importo annuale del sostegno

Sostenere gli artisti che si trovano in una situazione di disagio economico a causa della mancanza di lavoro e aiutarli nella loro ricollocazione professionale. E’ la finalità del disegno di legge “Istituzione del Fondo nazionale per il sostegno economico temporaneo ai lavoratori del settore artistico-culturale e della comunicazione” presentato dal senatore Maurizio Gasparri (FI) e assegnato in sede redigente alla commissione Cultura di Palazzo Madama. “Le condizioni di vita e di lavoro dei professionisti della cultura, dello spettacolo e della comunicazione risultano sempre più drammatiche”, spiega Gasparri. “Analizzando le trasformazioni recenti e quelle in atto emerge un universo fragile, povero, in grave sofferenza e non adeguatamente riconosciuto, ma con una grande volontà e appassionato al proprio lavoro di artista. La crisi economica che ha colpito tutti i comparti produttivi non dà la speranza di avere una situazione lavorativa più o meno continuativa, delineando un futuro sempre più incerto, tanto che anche numerosi professionisti del settore, ormai famosi e noti al grande pubblico, cominciano a dubitare che la loro attività di artista possa rappresentare un lavoro di cui vivere”.

Sottolinea Gasparri: “Per oltre il 60 per cento, coloro che operano nel comparto artistico-culturale sono lavoratori autonomi e prevalentemente con partita Iva. Questo implica l’impossibilità per loro di accedere a qualunque forma di assicurazione sociale in caso di disoccupazione”. Ecco, quindi, lo scopo dell’istituzione, nello stato di previsione del Ministero della Cultura, di un Fondo con una dotazione di 100 milioni di euro per il 2022 e altrettanti per il 2023, finalizzato al sostegno di personalità e di operatori del mondo dello spettacolo, della cultura e della comunicazione che versino in particolare stato di necessità o indigenza temporanea.

Una apposita Commissione di esperti, istituita presso il MiC, avrà il compito sia di definire una tabella degli importi da erogare per il sostegno economico temporaneo, che ha carattere annuale, sia di verificare la regolarità dei requisiti dichiarati dal richiedente al fine di consentirne l’automatico inserimento in un apposito elenco costituito per agevolare il reinserimento nell’ambito lavorativo di competenza. Nell’elenco non è inserito il richiedente che ha raggiunto i 67 anni di età al momento di presentazione della domanda. La Commissione può avvalersi del supporto dell’Agenzia delle entrate per eventuali verifiche. Il richiedente, prevede il ddl Gasparri, perde il diritto al sostegno economico temporaneo se non accetta la proposta di ricollocamento lavorativo con una contribuzione almeno pari all’importo annuale del sussidio.

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