
Riapre, dopo oltre 25 anni, il Museo di arte e cultura armena a Gerusalemme. Chiuso a metà degli anni ‘90 per il degrado delle strutture, è stato interessato da un restauro a partire dal 2018 e da metà novembre sarà di nuovo aperto al pubblico. La cerimonia di riapertura si è tenuta il 23 ottobre scorso nella sede del museo, all’interno del compound armeno, nella città vecchia di Gerusalemme. “Per un popolo la cui stessa esistenza è stata messa in discussione e minacciata, un museo non è solo una collezione di preziosi manufatti e oggetti, ma un modo per preservare e insegnare la nostra storia”, ha detto p. Arakel Aljalian, parroco della chiesa armena di San Giacomo di Watertown (USA), nel suo discorso alla cerimonia di riapertura.
Il patriarca armeno di Gerusalemme, S. B. Nourhan Manougian, ha ringraziato i discendenti di Edward e Helen Mardigian, a cui il Museo è intitolato: filantropi e benefattori della comunità armena, è grazie al loro interessamento e al finanziamento della loro fondazione, che l’edificio che ospitava il Seminario Teologico del patriarcato, ormai in rovina, è stato trasformato in museo nel 1979, diventando uno tra i più importanti luoghi di cultura della diaspora armena. Da oggi i visitatori potranno ammirare le collezioni, che offrono una panoramica completa di oltre duemila anni di arte, cultura e storia armena.
Al piano terra del museo, le sezioni dedicate alla storia degli armeni a Gerusalemme, al piano superiore quelle dedicate all’arrivo degli armeni in seguito al genocidio del 1915. La comunità arrivò a contare 18mila persone, tra cui 650 bambini orfani, i cui nomi e foto coprono una delle pareti del museo. Lo storico Claude Mutafian, insieme allo studioso di storia armena Harutyun Kevorkian e all’esperto museale Harutiun Bezdijan hanno curato il progetto dal punto di vista dei contenuti. Tra i pezzi di maggior valore figurano manoscritti, monete, paramenti sacri, una macchina da stampa – si ritiene che sia stata la prima utilizzata a Gerusalemme.
Ma la perla preziosa è nel patio al centro del museo: si tratta del famoso “Mosaico armeno” o “Mosaico di Musrara” o “Mosaico degli uccelli”: un pavimento musivo del VI secolo di 4×6 metri, perfettamente conservato. È stato scoperto nel 1894, durante gli scavi in un’abitazione appena fuori dalla Porta di Damasco, nel quartiere di Musrara. Il mosaico era, probabilmente, il pavimento di una cappella. Nel bordo superiore si trova un’iscrizione in armeno: “Per la memoria e la redenzione di tutti gli armeni di cui Dio conosce i nomi”. Nel disegno sono presenti 39 uccelli in medaglioni collegati da viti.