
Arte e cultura, l’identità stessa del nostro Paese è al centro della prima edizione di Fundraising Arts & Culture, un focus del Festival del Fundraising per le Arti e la Cultura ragionato su misura per le migliaia di associazioni, pubbliche e private, che hanno a cuore il patrimonio artistico, storico e culturale diffuso in tutti i Comuni d’Italia.
Una nuova sfida, un nuovo modo di promuovere e ideare modelli di sostenibilità e sviluppo per le oltre 60 mila organizzazioni non profit che operano a vario titolo nel mondo delle arti e della cultura, i 4.500 musei, i 1.800 teatri, le 8.000 biblioteche e i 58 siti Unesco. Mecenati e filantropi ma anche rappresentanti degli enti locali.
Di questo e di molto altro se ne parlerà al Festival del Fundraising nella giornata del 6 giugno, un’intera giornata dedicata al fundraising per l’arte e la cultura, con relatori di primo piano come Giovanni Crupi del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, Valeria Romanelli della Scuola di Fundraising di Roma che presenterà i caso del Teatro Tascabile di Bergamo, Gloria Bartoli della Pinacoteca Agnelli e Valerio Melandri con caso dell’Auditorium Città di Forlì.
“Sarà una mattinata molto dinamica, con interviste, casi studio e testimonianze dirette, in cui affronteremo la natura estremamente flessibile del fundraising e la sua predisposizione ad essere declinato in ambiti diversi, come quello della cultura. Un settore vastissimo, ricco di stimoli e caratterizzato da numerosi e importanti interlocutori” – sottolinea il Prof. Valerio Melandri.
Fundraising Arts & Culture sarà la prima giornata formativa all’interno della XVI edizione del Festival del Fundraising, in programma a Riccione dal 5 al 7 giugno presso il Pala Congressi, interamente dedicata alla capacità di reperire nuove forme di finanziamento per la galassia dell’arte e della cultura.
“Vogliamo contribuire alla crescita delle tante organizzazioni pubbliche e non-profit che operano in questo ambito, aiutandole a reperire sempre più risorse per i loro progetti, le loro attività e le nuove produzioni contemporanee. Per farlo dobbiamo prendere atto delle potenzialità del fundraising non solo nel terzo settore, ma anche nel mondo della cultura” – conclude Melandri.