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La presentazione primaverile delle Raccomandazioni di Ravello Lab 2022 sbarca a Brescia, che quest’anno - insieme con Bergamo - è la Capitale italiana della Cultura. Alfonso Andria: "Assume un valore nuovo presentarle a Brescia nell’anno della Capitale quando proprio a Ravello Lab nacque l’idea di trasporre in Italia il modello ECOC”.

Ravello Lab rappresenta “un laboratorio efficace ed effettivo dove nascono modelli gestionali e economico-finanziari su base culturale per tentare un’inversione di tendenza: in sostanza l’obiettivo vero è mettere a disposizione dei decisori locali, nazionali e sovranazionali nuovi spunti per politiche innovative, elaborati da chi opera nei territori. Un esempio reale di democrazia della cultura”. Ne è convinto Alfonso Andria, Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali tra gli ideatori e animatori del format “Ravello Lab – Colloqui internazionali”, che si regge sul partenariato con Federculture, Fondazione Scuola beni e attività culturali, e Formez, i cui rappresentanti insieme con Andria sabato 20 maggio saranno a Brescia per presentare le Raccomandazioni che ogni anno vengono redatte al termine della tre giorni nella perla della costiera amalfitana. La novità è che per la prima volta sarà la città sede della Capitale italiana della Cultura a fare da palcoscenico all’evento. L’invito è nato dall’idea lanciata dal direttore di Fondazione Brescia Musei, Stefano Karadjov.

“Da diversi anni – spiega il presidente Andria ad AgenziaCULT – abbiamo preso l’abitudine di ‘esportare’ la presentazione primaverile delle Raccomandazioni per renderla visibile, per così dire, ‘extra moenia’. Abbiamo tanti canali attraverso cui diffonderle, ma è interessante e assume un valore nuovo presentarle a Brescia nell’anno in cui la Città, insieme con Bergamo, è Capitale italiana della Cultura. Proprio nel corso di un’edizione passata di Ravello Lab nacque l’idea di un programma per la Capitale italiana sul modello di sviluppo ECOC concepito dalla CE per la Capitale europea della Cultura. All’epoca, ero parlamentare – ricorda Andria – e trasfusi quell’idea in un disegno di legge che, nella legislatura successiva, attraverso il ministro Dario Franceschini, riuscimmo a far diventare legge dello Stato”.

L’appuntamento è inserito all’interno di Open Doors 2023, un format prodotto da Brescia Musei che lo porta avanti con i suoi partner. Nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, sabato 20 maggio con inizio alle 10, dopo i saluti istituzionali di Laura Castelletti, neo eletta Sindaca di Brescia e di Francesca Bazoli presidente di Fondazione Brescia Musei, i contributi del presidente di Federculture Andrea Cancellato, di Marcello Minuti per Fondazione Scuola beni culturali e dello stesso Andria. Quindi la presentazione in dettaglio delle Raccomandazioni da parte dei due chairman dei rispettivi panel tematici di Ravello Lab 2022 – Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento “Il lavoro culturale” e Pierpaolo Forte docente dell’Università del Sannio “La finanza per la Cultura”. “Si tratta di un modo interessante e brillante – ragiona Alfonso Andria – per socializzare al massimo le riflessioni maturate dagli stakeholder pubblici e privati che hanno preso parte ai panels l’ottobre scorso”. Il compito di introdurre e moderare la mattina di lavoro toccherà a un ospite d’eccezione: Aldo Bonomi , Direttore Consorzio Aaster e Editorialista di “Il Sole 24 Ore“.

LAVORO CULTURALE

A cominciare dal ragionamento sul lavoro culturale. “Abbiamo richiamato l’immagine metaforica di ‘una nebulosa dai confini indistinti che occorre trasformare con l’impegno corale in una costellazione perché possa contribuire, come nelle sue potenzialità, a sostenere lo sviluppo del Paese e a rinsaldare le basi democratiche’. Da qui si evince il concept base di Ravello Lab: tenere insieme democrazia e cultura in una condizione paritaria perché non c’è democrazia se non c’è cultura”.

FINANZA PER LA CULTURA

“Abbiamo poi da sempre presente il tema della finanza per la cultura – aggiunge Andria -. Resta sempre sullo sfondo perché la sostenibilità delle gestioni culturali è sempre faticosa, bisogna individuare azioni concrete che possano anche meglio stimolare l’intervento del privato, congiungendo il pubblico e il privato e fare della loro azione una sintesi. e anche questa è una caratteristica di Ravello Lab mettendo a confronto stakeholders pubblici e privati”.

UCRAINA

Infine, richiamando l’incontro di Ravello dello scorso anno, Andria ha ricordato anche il dramma ucraino che in quei giorni entrò prepotentemente nel dibattito. “Le distruzioni e le morti in questi quindici mesi sono aumentate in modo esponenziale; è davanti ai nostri occhi il problema della cancellazione del patrimonio immateriale oltreché di quello materiale! Anche qui si intrecciano i temi del lavoro culturale e della finanza per la cultura: si tratta di fare uno sforzo di ricostruzione innanzitutto etica, morale e anche psicologica. La Cultura può rappresentare uno strumento efficacissimo”.

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