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LETTURE LENTE - rubrica mensile di approfondimento
Il Pratical guide. Digital basic cataloguing. 10 Principles, realizzato dal Working Group Digital Transformation del Network of European Museum Organizations (NEMO) si pone come una piccola guida di supporto per la digitalizzazione. Nel documento, rivolto ai professionisti museali, sono presenti indicazioni e raccomandazioni su come preparare, strutturare e conservare i contenuti digitali
© Foto di Ashwin Vaswani su Unsplash

LE POLITICHE PER LA DIGITALIZZAZIONE

La digitalizzazione è il processo di creazione di record digitali che riproducono nei contenuti visivi, audio o audiovisivi artefatti analogici (Glossario Digitale e Tecnologie, Commissione Tecnologie Digitali di ICOM Italia).

Si tratta di un processo complesso e articolato che va dalla scelta degli oggetti da digitalizzare alla loro restituzione in varie forme digitali e su piattaforme che possono essere diverse.

L’importanza della digitalizzazione è uno degli obbiettivi del Next Generation EU e rientra nelle politiche europee attraverso apposite linee di finanziamento e raccomandazioni e, nello specifico per la cultura, con gli investimenti sulla piattaforma Europeana, la digital library multilingue del patrimonio culturale europeo lanciata nel 2008/2009 e che attualmente contiene oltre 50 milioni di oggetti digitali. Inoltre, nell’ambito del programma Europa Digitale l’Unione Europea ha lanciato l’iniziativa dell’European data space for cultural heritage per sostenere la trasformazione digitale del settore culturale europeo che ha tra i suoi obbiettivi quelli di consentire un facile accesso ai contenuti culturali e creare nuove opportunità digitali per il pubblico.

STRATEGIA DIGITALE E PIATTAFORME PER IL PATRIMONIO CULTURALE

Per quanto riguarda l’Italia nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) la Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, Componente C3: cultura e turismo rientra l’investimento: 1.1 Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale. L’intervento finanzia le attività e i progetti di digitalizzazione in musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura e la realizzazione sia di una infrastruttura digitale nazionale per conservare e rendere disponibili i contenuti digitali del patrimonio culturale nazionale sia di corsi di aggiornamento e formazione per i professionisti che a diverso titolo e ruolo lavorano nei beni culturali.

Nel contesto del PNRR si inserisce il Piano Nazionale di Digitalizzazione del patrimonio culturale (PND) elaborato e coordinato dall’Istituto Centrale per la Digitalizzazione del Patrimonio Culturale. Il PND costituisce un riferimento metodologico e operativo, per le istituzioni e per gli operatori culturali, anche per lo svolgimento delle campagne di digitalizzazione del PNRR. Il Piano è costituito da un documento programmatico, in cui vengono illustrate la visione e la strategia, e da cinque linee guida corredate di allegati tecnici: linee guida per la digitalizzazione del patrimonio culturale, linee guida per l’acquisizione, la circolazione e il riuso delle riproduzioni dei beni culturali in ambiente digitale, linee guida per la classificazione di prodotti e servizi digitali, processi e modelli di gestione, linee guida per la redazione del piano di gestione dei dati, e un documento di introduzione alla metodologia per la valutazione della maturità digitale degli istituti culturali.

LA GUIDA DI NEMO PER LA CATALOGAZIONE DIGITALE

Il Pratical guide. Digital basic cataloguing. 10 Principles, realizzato dal Working Group Digital Transformation del Network of European Museum Organizations (NEMO) si pone come una piccola guida di supporto per la digitalizzazione. Nel documento, rivolto ai professionisti museali, sono presenti indicazioni e raccomandazioni su come preparare, strutturare e conservare i contenuti digitali. Come la maggior parte dei documenti realizzati da NEMO si presenta come uno strumento pratico ed operativo, strutturato in 10 capitoli tematici: Institutional requirements; Basic recommendations for digital information processing; Controlled vocabularies; Automated data enhancement and further processing; Digital media objects; Multilingualism; Data export and interfaces; Provenance; Legal issues; Digital sustainability.

Ogni capitolo contiene alla fine un box riassuntivo con alcune raccomandazioni e riferimenti bibliografici di approfondimento.

DIGITALIZZARE SIGNIFICA ANCHE RENDERE ACCESSIBILE IL PATRIMONIO

Anche se nella guida non esiste un capitolo sull’accessibilità, è evidenziato più volte che uno degli obiettivi della digitalizzazione è quello di rendere il patrimonio culturale accessibile, sia attraverso i processi di creazione e trasformazione degli oggetti digitali, sia attraverso le modalità e gli strumenti di condivisione.

Possiamo definire l’accessibilità digitale come la capacità di un sito web, di un’applicazione mobile o di un documento digitale di essere facilmente raggiungibile, utilizzabile e comprensibile dalle persone, incluse quelle che hanno disabilità visive, uditive, motorie o cognitive (Marras 2019).

Nell’introduzione alla guida Merete Sanderhoff del Statens Museum for Kunst (SMK) di Copenaghen, sostiene che la digitalizzazione è anche uno strumento per rimuovere le barriere: per rendere pienamente accessibili le collezioni è però necessario l’utilizzo di licenze d’uso aperte e l’adozione di politiche e strategie di partecipazione delle comunità perché “with digital open access, people don’t have to come to the museum. The museum can come to people, on their terms, in an environment where they feel safe and at ease.” La Sanderhoff porta come esempio alcuni progetti dell’SMK che, attraverso la sua politica di Open Access, promuove il riuso creativo e incentiva lo sviluppo di progetti basati sulle proprie opere sulle piattaforme Wikimedia.

Altri elementi importanti dell’accessibilità digitale sono quelli legati all’utilizzo di standard internazionali sia per i formati sia per i metadati, l’applicazione dei principi FAIR e l’adozione di protocolli internazionali come il IIIF. Risulta inoltre fondamentale che vengano seguite le indicazioni fornite dalle linee guida come quelle del Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) e, a livello nazionale, di AGID. Non da ultimo per rendere le applicazioni tecnologiche accessibili è necessario seguire i principi del design for all e misurarne l’usabilità (efficacia, efficienza, soddisfazione).

ANCHE IL DIGITALE DEVE ESSERE SOSTENIBILE

L’ultimo capitolo della guida è dedicato alla sostenibilità digitale e richiama molti aspetti degli altri capitoli, in modo particolare l’applicazione dei principi FAIR: rendendo prima di tutto i dati rintracciabili e identificabili in modo univoco tramite un identificatore persistente come il DOI (Digital Object Identifier), quindi rendendo sempre disponibili le versioni aggiornate e, infine, adottando l’Open Access. Altri elementi che determinano la sostenibilità digitale sono l’uso di standard internazionali di metadatazione e il Semantic Web, fondamentali per l’interoperabilità e l’arricchimento dei dati.

Nella guida non sono trattati altri aspetti della sostenibilità digitale come quello del consumo energetico che può essere determinato sia dalla scelta di una data tecnologia sia dalle modalità di conservazione e scambio dei dati. Riguardo a questo aspetto da qualche tempo si parla di “sobrietà digitale” (digital sobriety) che si riferisce ad un approccio che mira a ridurre l’impatto ambientale della tecnologia digitale. L’espressione francese “la sobriété numérique” è stata coniata nel 2008 dall’associazione GreenIT.fr.

Il gruppo di lavoro sulla “digital sobriety” del Cigref (Club Informatique des GRandes Entreprises Françaises), nella sua pubblicazione del 2020 Digital Sobriety A responsible corporate approach, definisce le modalità di un approccio sostenibile alla tecnologia indicando anche le possibili buone pratiche, in modo particolare si indica di:

– Ottimizzare gli strumenti digitali per limitarne l’impatto e il consumo,

– Sviluppare offerte di servizi inclusivi e sostenibili, alla portata di tutti,

– Introdurre pratiche digitali etiche e responsabili,

– Rendere la tecnologia digitale misurabile, trasparente e di facile lettura,

– Promuovere nuovi comportamenti e valori.

Le modalità individuate da Cigref sono fondamentali anche per le politiche e le strategie di catalogazione e digitalizzazione degli istituti culturali e per il loro ruolo sociale.

TUTTO INIZIA E FINISCE CON LA STRATEGIA DIGITALE

Non c’è digitalizzazione senza strategia. In questo senso sono tre gli aspetti fondamentali che vengono evidenziati dalla guida: la digital strategy, le soluzioni tecnologiche e la formazione del personale. In modo particolare la definizione di una strategia digitale è prioritaria, altrimenti si rischia di non sfruttare al meglio le risorse e di fare delle scelte che non siano sostenibili nel tempo.

A livello nazionale gli studi e le riflessioni che ormai da diverso tempo cercano di fotografare la situazione della digitalizzazione del patrimonio culturale, come ad esempio le indagini dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali del Politecnico di Milano e della Commissione Tecnologie Digitali di ICOM Italia, evidenziano come ci sia ancora da lavorare sulla strategia di digitalizzazione non solo in termini di quantità ma anche di qualità dei contenuti. Proprio per migliorare questi aspetti è utile avere delle indicazioni pratiche, delle linee guida a supporto dei professionisti che a vario titolo si occupano del processo/progetto/attività di digitalizzazione in tutte le sue fasi e i suoi aspetti, tra cui quello della sostenibilità digitale.

RIFERIMENTI

 

AGID

https://www.agid.gov.it/it/design-servizi/accessibilita

 

CIGREF (Club Informatique des GRandes Entreprises Française)

https://www.cigref.fr/

 

Digital Europe Program

https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/activities/digital-programme

 

Digital Sobriety A responsible corporate approach

https://www.cigref.fr/wp/wp-content/uploads/2020/12/Cigref-The-Shift-Project-Digital-Sobriety-A-responsible-corporate-approach-october-2020_EN.pdf

 

European data space for cultural heritage

https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/funding/deployment-common-european-data-space-cultural-heritage-cnectlux2021op0070

 

Europeana

https://www.europeana.eu/it

 

Federal Agencies Digital Guidelines Initiative

https://www.digitizationguidelines.gov/

 

Glossario Digitale e Tecnologie, Commissione Tecnologie Digitali di ICOM Italia

https://zenodo.org/record/4319030

 

IIIF

https://iiif.io/

 

GreenIT.fr

https://www.greenit.fr/

 

Marras, A.M. (2019), Accessibilità e digitale. In Orlandi et alii (a cura di) Web Strategy museale, Monitorare e progettare la comunicazione culturale nel web. Milano: ICOM Italia, 40-53.

DOI: 10.5281/zenodo.3547149

 

Next Generation EU

https://next-generation-eu.europa.eu/index_en

 

Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali del Politecnico di Milano

https://www.osservatori.net/it/prodotti/formato/report/report-innovazione-digitale-musei-italiani-2023

 

Piano Nazionale di Digitalizzazione del patrimonio culturale elaborato

https://digitallibrary.cultura.gov.it/il-piano/

 

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

https://www.mef.gov.it/focus/Il-Piano-Nazionale-di-Ripresa-e-Resilienza-PNRR/

Pratical guide. Digital basic cataloguing. 10 Principles, Working Group Digital Transformation NEMO

 

Report dell’indagine pilota su Digitale e digitalizzazione nei musei italiani (2020-2021): un’analisi e prospettive future, Commissione Tecnologie Digitali di ICOM Italia

https://zenodo.org/record/8074816

 

Web Content Accessibility Guidelines (WCAG)

https://www.w3.org/WAI/standards-guidelines/wcag/

ABSTRACT

Digitalization and digitization are important topics for the European Union, which has dedicated specific programs to them. In this article, starting from the Practical Guide: Digital Basic Cataloging – 10 Principles, developed by the NEMO Working Group on Digital Transformation, we reflect on how digitalization also helps to break down barriers and support participation initiatives, promoted in a sustainable and responsible manner.

 

 

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Anna Maria Marras

Anna Maria Marras

Anna Maria Marras, digital humanist, è ricercatrice del Dipartimento di Studi Storici dell'Università di Torino. Collabora con diverse istituzioni MAB. I suoi principali campi di ricerca riguardano la trasformazione digitale, la digitalizzazione, la comunicazione e l’accessibilità digitale del patrimonio culturale. Coordina la Commissione Tecnologie Digitali per i Beni Culturali di ICOM Italia ed è membro della Europeana Network Association.

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