Nel caso del Museo nazionale del cinema di Torino “confrontarsi col digitale è proprio insito nella stessa arte, nel cinema stesso. Non si può raccontare la storia del cinema senza raccontare la storia delle evoluzioni che ci sono state in ambito tecnologico che hanno influenzato il linguaggio cinematografico. Ecco perché il Museo del cinema deve esporre non soltanto gli oggetti del passato che raccontano storie – dalle lanterne magiche fino al corpetto di Marilyn Monroe – ma deve interpretare anche quello che è lo spirito contemporaneo. Deve essere quindi un museo archeologico da una parte ma anche un museo d’arte contemporanea dall’altra. Cercare quindi di dialogare con la realtà virtuale, col video mapping, con la realtà aumentata e il gaming: insomma con tutte le nuove modalità del linguaggio delle immagini in movimento che sono effettivamente molto in sintonia con i giovani”. Lo ha detto ad AgenziaCULT Domenico De Gaetano, Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, a margine dell’evento organizzato dalla Fondazione Kainòn all’Ara Pacis “Verso un museo del futuro. Sostenibilità, accessibilità e spazi: quali scenari possibili per i musei in un mondo digitale?”. Un evento dedicato ai musei e al loro futuro sul digitale grazie alle nuove tecnologie. De Gaetano ha centrato il suo intervento su ‘Il coinvolgimento del pubblico tra spazi immersivi e realtà virtuale: l’esperienza del Museo Nazionale del Cinema’.
L’INCONTRO
Un pomeriggio di confronto nel corso del quale i rappresentanti di alcune delle più importanti istituzioni museali nazionali, esperti e studiosi del digitale e professionisti del mondo dell’innovazione presenteranno alcune buone pratiche e si confronteranno in un appuntamento aperto al pubblico. L’evento si propone come la conclusione del percorso avviato con il progetto “VERSO un museo del futuro. Un laboratorio aperto di riflessione” promosso da Fondazione Kainòn che ad oggi ha coinvolto oltre 50 player di settore su questi focus.