
“Quella di quest’anno è un’edizione importante, di ripartenza dopo la terribile pandemia. Le prenotazioni dimostrano che sarà una grande edizione. Tra gli errori commessi dall’Italia in passato c’è stato quello di non investire come si sarebbe dovuto nell’arte e nell’architettura contemporanea. Nel Ministero non esisteva un Direzione ad hoc ed è stata creata solo pochi anni fa per colmare questo gap. Fare un Padiglione con un solo artista è stata una scelta innovativa e lungimirante, spero che piaccia molto”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, a Venezia all’inaugurazione del Padiglione Italia alla Biennale Arte. “L’Italia e Venezia devono essere orgogliose di quelle che sono capaci di fare – ha aggiunto Franceschini -. Noi abbiamo investito con i fondi del Pnrr 170 milioni di euro nell’Arsenale, una cifra importante che sarà investita tra Biennale, Marina e città. E’ la dimostrazione che dobbiamo tornare a investire nella cultura”.
“Abbiamo visitato il Padiglione ucraino per esprimere solidarietà e vicinanza in un simbolico abbraccio collettivo del mondo della cultura e dell’arte. E’ stato il modo migliore per rendere omaggio e ricordarci il momento tragico che stiamo vivendo. Mi fa piacere che ancora una volta la Biennale dimostri come Venezia e l’Italia possano aprirsi al mondo”, ha detto Franceschini che ha visitato il Padiglione dell’Ucraina insieme ai ministri della Cultura dei paesi partecipanti alla manifestazione. All’evento erano presenti: Ilva Margariti ministra della Cultura dell’Albania; Andrea Mayer, Segretario di Stato per le Arti, la Cultura, il Servizio Civile e lo Sport dell’Austria, Jose Manuel Albares Bueno, Ministro de Asuntos Exteriores Unión Europea y Cooperación della Spagna, Lord Parkinson di Whitley Bay Ministro delle Arti, Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport, della Gran Bretagna, Lilja Dögg Alfredsdottir, Ministra della Cultura delI’Islanda, Hajrulla Ceku; Ministro della Cultura, delle Politiche Giovanili e dello Sport del Kosovo; Andrei Novac, Segretario di Stato, Ministero degli Affari Esteri della Romania; Vasko Simoniti, Ministro della Cultura della Slovenia; Noura Al Kaabi, Ministra della Cultura degli Emirati Arabi Uniti; Pierre Ismaël Bidoung Kpwatt, Ministro della Cultura del Camerun; Bisera Kostadinovska Stojchevka, Ministra della Cultura della Macedonia del Nord; Alain Berset, Consigliere Federale, Capo del Dipartimento federale dell’Interno della Svizzera, Nina Obuljen Koržinek, Ministra della Cultura e dei Media della Croazia; Manuel Frick, Ministro della Cultura del Liechtenstein; Dritan Abazovic Deputy Prime Minister del Montenegro.