
Giovedì 4 maggio il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo all’Assemblea generale dei commercialisti alla Nuvola di Roma ha sottolineato, tra gli altri temi, quello del rafforzamento e dell’espansione dell’Art Bonus. Tema su cui ha sollecitato anche la platea dei commercialisti presenti a condividere proposte per nuovi strumenti “che possano rendere più fluida, rapida e consistente la partecipazione di chi vuole contribuire”.
Un auspicio che è difficile non condividere: infatti l’alleanza tra chi si occupa “tecnicamente” dei conti delle imprese (e dei cittadini), le organizzazioni culturali (di tutte le dimensioni e di tutti i territori), e i professionisti del fundraising potrebbe portare sicuramente a cogliere le opportunità che già oggi offre il nostro ordinamento, a superare alcune diffidenze o tecnicismi che talvolta possono frenare i donatori e a migliorare e sperimentare nuovi strumenti di facilitazione.
In questo senso, in particolare per quanto riguarda l’Art Bonus che per la raccolta fondi di tante organizzazioni è ormai diventato uno strumento imprescindibile, ci sembra utile cogliere questa occasione per mettere a fattor comune alcuni stimoli e spunti che sono emersi nell’ambito delle edizioni 2021 e 2022 del progetto “Più Fundraising Più Cultura”, appuntamento annuale che chiama a raccolta i principali stakeholder pubblici, privati e del terzo settore, impegnati nello sviluppo quali-quantitativo del fundraising culturale. Le riportiamo sinteticamente, nella speranza che possano favorire il dibattito e il confronto anche tra fundraiser e commercialisti.
Alcuni di questi ovviamente meriterebbero un approfondimento anche alla luce dei vincoli di bilancio e della finanza pubblica, altri invece potrebbero essere facilmente implementati senza particolari necessità di spesa e risolvere alcune zone grigie:
- Ampliamento dei beneficiari ammissibili alla misura di Art Bonus, favorendo le realtà culturali ad oggi escluse ad esempio attraverso l’estensione ai soggetti iscritti a:
- RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore)
- Elenchi nazionali/regionali/locali di enti accreditati (ad esempio, Dimore Storiche)
- Enti già accreditati presso la pubblica amministrazione
- Estensione dell’ammissibilità per gli enti di natura privata dalla sola misura A (supporto al restauro, alla manutenzione e alla riqualificazione di beni di proprietà pubblica, eventualmente affidati a gestori privati) anche alla misura B (sostegno alla programmazione culturale di un Istituto della Cultura o di una collezione pubblica, attualmente non estendibili ai gestori privati)
- Ampliamento degli enti dello spettacolo dal vivo che accedono ad Art Bonus (misura B), superando l’ammissione al FUS come unico criterio di accreditamento
- Estensione di alcune fattispecie già risolte dall’Agenzia delle Entrate per casi specifici da rendere universali, tra questi:
- Ammissione di sistemi a fasce di ricompense di modico valore (c.d. membership) – riferimento: Interpello n. 954-1768/2017 presentato in data 26.10.2017 all’Agenzia delle Entrate.
- Estensione del beneficio di Art Bonus per le realtà che sostengono direttamente i costi di un intervento anche a tutte le imprese (fattispecie oggi prevista solo per le Fondazioni di Origine Bancaria) – riferimento: Risoluzione N. 87/E Roma, 15 ottobre 2015
- Estensione del beneficio di Art Bonus alle cosiddette donazioni in-kind quantificabili attraverso il valore normale (come già avviene per le agevolazioni collegate agli Enti del Terzo Settore secondo quanto previsto nel d.lgs. 117/17)
- Confermare la compatibilità della compresenza di erogazioni liberali (ex Art Bonus) e sponsorizzazioni (tecniche o monetarie)
- Revisione di alcuni limiti relativi alla detrazione fiscale:
- Passare dal recupero del credito d’imposta in tre anni ad un solo anno
- Superamento dei tetti massimi previsti per la detrazione fiscale, ad oggi 5‰ dei ricavi annui per le imprese e 15% del reddito imponibile per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale
Inoltre, emerge sempre più forte la necessità di fornire sia agli operatori culturali che ai potenziali donatori/sostenitori una chiara visione dei possibili vantaggi fiscali oggi applicabili nel nostro ordinamento (anche oltre l’Art Bonus), con possibilità di calcolare in modo semplice e veloce il proprio vantaggio fiscale e per i soggetti beneficiari di disporre semplicemente di tutta la documentazione amministrativa (ad esempio: pro-forma di ricevuta per donazioni in denaro o in beni e riferimenti normativi).
Una possibile interessante alleanza e collaborazione tra MiC (o le sue articolazioni), Ordine dei Commercialisti e fundraiser potrebbe essere la creazione di un portale o uno “Sportello” interattivo e digitale per favorire la conoscenza degli sgravi fiscali sia da parte dei potenziali donatori che delle organizzazioni culturali e dare la possibilità di fare una “simulazione” (indicativa e non impegnativa) dei vantaggi fiscali previsti per un donatore (persona fisica, impresa o ente).