Nella fase di ripartenza dopo la pandemia “ci siamo resi subito attivi sia rispetto ai cambiamenti della domanda” anche “partecipando a quelle opportunità presenti nelle misure del Pnrr, che meglio corrispondevano ad aspetti della nostra visione collaborativa e sostenibile. Opportunità rivolte finalmente non a singoli grandi attrattori solo da restaurare ma ai luoghi minori diffusi e fortemente connessi a contesti urbani e territoriali da rivivificare, rianimare, attraverso tante diverse attività culturali e creative partecipate e condivise con le comunità; non ad un singolo beneficiario pubblico, relegando semmai il privato a mero fornitore, ma ad un partenariato pubblico privato, una rete di comuni, una rete di attori pubblici e privati di un territorio”. Lo ha detto Giovanna Barni, presidente di CulTurMedia Legacoop, nel corso della sua relazione al Secondo Congresso nazionale che si è tenuto presso l’Edificio Marco Polo di Sapienza Università di Roma. Molte delle innovazioni sociali progettate e realizzate da CulTurMedia “sono entrate sia nelle programmazioni PNRR, cito in particolare la Strategia dei Borghi e quella delle Aree del cratere, sia nella Programmazione delle Politiche di Coesione, in cui la cultura, combinata ad innovazione sociale, è asset trasversale agli obiettivi di competitività e a quelli di coesione sociale. Una conquista su cui in ogni regione occorrerà vigilare”.
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