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L’iniziativa, ospitata presso il complesso monumentale di San Michele a Ripa, nasce per dare voce attraverso l’arte ai sogni di detenuti minorenni collegando i loro pensieri alle riflessioni sulla libertà e sulla dignità della pena dei padri fondatori dell’Europa

L’Istituto Centrale per il Restauro ospiterà dal 12 novembre al 10 dicembre presso il complesso monumentale di San Michele a Ripa (Via di S. Michele, 25, 00153 Roma) la mostra “Nel Segno della Libertà. ‘Occupo un piccolo spazio di mondo, ma non l’ho delimitato’ (Altiero Spinelli)”. L’esposizione è nata nel contesto del Progetto di recupero del carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene, coordinato dalla Commissaria straordinaria di governo Silvia Costa, ideato e organizzato dagli Istituti di Cultura dei Paesi Ue in Italia (EUNIC Cluster Roma) e dall’Istituto Centrale per il Restauro, con il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e in collaborazione con l’Archivio storico dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze e il Ministero della Giustizia. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti Alessandra Marino (direttrice dell’Icr), Petra Brezackova (direttrice del Centro Ceco di Roma), Cristina Loglio (Consigliere per le relazioni Istituzionali e internazionali – Progetto di recupero dell’ex carcere di Santo Stefano/Ventotene), Dieter Schlenker (Direttore degli Archivi storici dell’Ue), Cecilia Casorati (direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma) e Salvatore Striano (attore). Ha moderato l’incontro Cristina Lollai, Responsabile comunicazione istituzionale Icr.

“Quando il Governo italiano ha deciso di salvare dal degrado e restituire a nuova vita l’ex carcere di Santo Stefano/Ventotene, non ha scelto solo di salvaguardare un monumento nazionale di straordinaria bellezza e situato in un contesto ambientale unico, ma ha voluto soprattutto rivolgersi ai cittadini di oggi. Da quel carcere, infatti, si legge in filigrana il percorso del riaffermarsi dei diritti umani fondamentali e delle libertà che sono alla base della Costituzione italiana e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”, ha commentato la Commissaria del Governo per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano/Ventotene, Silvia Costa.

“Questa mostra è l’inizio di qualcosa che potrebbe essere un progetto di sviluppo e di inclusione per gli istituti penitenziari e per i talenti artistici all’inizio della loro vita professionale”, ha aggiunto Petra Brezackova, direttrice del Centro Ceco di Roma e coordinatrice del progetto.

LA MOSTRA

Sono giovani. Occupano un piccolo spazio di questo mondo, di libertà, di speranza, di “alti pensieri”. E alcuni di loro sono detenuti. Questa mostra è dedicata a loro, alla libertà vista dal carcere e alla luce dell’arte. L’iniziativa nasce per dare voce attraverso l’arte ai sogni di giovani detenuti minorenni collegando i loro pensieri alle riflessioni sulla libertà e sulla dignità della pena dei padri fondatori dell’Europa. Supportato dall’Ufficio di rappresentanza in Italia della Commissione Europea e promosso dal Commissario straordinario per il recupero del carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene Silvia Costa, il progetto artistico vede la collaborazione delle rappresentanze diplomatiche di sette paesi europei: Bulgaria, Fiandre, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Turchia, del cluster EUNIC. Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma, è la coordinatrice artistica, mentre la curatela della mostra è stata affidata al Dispositivi Comunicanti, collettivo curatoriale composto da studenti ed ex studenti dell’Accademia stessa.

Sono dodici gli artisti europei coinvolti, chiamati a partecipare dalle istituzioni promotrici che li hanno esortati a interpretare con le loro opere artistiche alcuni dei concetti a fondamento dell’Unione Europea: libertà, unità, memoria, comunità e parità. E proprio partendo dalla parola libertà sono stati evocati desideri, sogni e aspirazioni da parte di alcuni giovani reclusi nel Carcere minorile di Casal del Marmo a Roma coinvolti in un laboratorio di scrittura creativa dall’attore Salvatore Striano, realizzato in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia minorile del Ministero della Giustizia nei primi mesi dell’anno. I testi prodotti sono stati poi affidati tramite gli Istituti di Cultura ai diplomandi delle Accademie di Belle Arti dei sei Paesi europei (Bulgaria, Repubblica Ceca, Fiandre, Polonia, Slovacchia, Turchia) che hanno realizzato, partendo dalla reinterpretazione, delle opere artistiche di grande valore, collegate tra loro da un elemento simbolico: la dimensione delle celle del carcere.

Altre parole sulla libertà, espresse da precursori dell’Unione europea come Altiero Spinelli, Henri Frenay, Simone Weil, Eugen Kogon, Otto Molden ed altri ancora, selezionate dagli Archivi storici dell’Unione europea a Firenze, sono state l’elemento ispiratore per il lavoro di sei diplomandi dell’Accademia di Belle Arti di Roma che sono partiti da qui per la realizzazione di altrettante opere presenti nella mostra. Una chiave nuova per uno storytelling capace di valorizzare l’importanza della libertà proprio a partire da quei contesti in cui essa è negata, e che unendo sensibilità a speranza arrivare a diffondere un messaggio emotivo di grande impatto grazie all’intervento dei giovani artisti, uniti dalla visione di una Europa basata sui diritti e sulla dignità della pena.

Artisti coinvolti: Lieze De Middeleir, Lena Demirhan, Giorgia Errera, Weronika Guenther, Martin Jurik, Katerina Kuchtova, Marianna Panagiotoudi, Karina Popova, Ilaria Restivo, Maria Giovanna Sodero, Valerio Tirapani, Laura Zawada. Istituzioni coinvolte: Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Commissario straordinario del Governo per il recupero e la valorizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano-Ventotene, EUNIC (European Union National Institutes for Culture) Roma: Centro Ceco di Roma, Istituto Bulgaro di Cultura a Roma, Istituto Polacco di Roma, Istituto Slovacco a Roma, Istituto Yunus Emre Centro Culturale Turco di Roma, Rappresentanza Generale della Comunità fiamminga e della Regione delle Fiandre in Italia, Accademia di Belle Arti di Roma, Archivi Storici dell’Unione europea, Biblioteca Europea, Istituto Centrale per il Restauro, Istituto Penale Maschile e Femminile per Minorenni Casal del Marmo, Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Società Dante Alighieri.

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