“La definizione di museo adottata da Icom è un punto di riferimento per il settore, e deve riflettere l'evoluzione del ruolo del museo all'interno della società, e della società stessa. Allo stesso tempo, è necessario prendere in considerazione i diversi aspetti legali, sociali ed economici interessati dall'adozione di una nuova definizione”. Lo ha detto ad AgCult Alberto Garlandini, presidente di Icom, in merito alla discussione sulla nuova definizione di museo, ripresa all’interno dell’organizzazione internazionale dopo mesi di stallo. “La metodologia, delineata dal Comitato Permanente Icom Define e approvata dal Consiglio Esecutivo, si basa su 4 cicli di consultazione, suddivisi in 11 fasi della durata di 18 mesi, ed è stata ufficialmente avviata con il webinar del 10 dicembre 2020 – spiega Garlandini -. L'obiettivo è quello di arrivare alla prossima Conferenza generale di Praga con una o più proposte di definizione da sottoporre al voto dell'Assemblea Generale”. Un percorso che “integra e sviluppa la strategia messa in atto dal Consiglio Esecutivo di Icom per favorire la trasparenza e la partecipazione attiva e democratica di tutti i membri. Le date di ogni singola fase sono state fornite a monte in modo che i comitati nazionali e internazionali di Icom possano organizzare, con largo anticipo, le attività di consultazione dei loro membri. I risultati – conclude il presidente di Icom – saranno pubblicati periodicamente e messi a disposizione nella sezione del sito dedicata ai membri. In questo modo ciascun membro, attraverso i comitati Icom, potrà contribuire al processo di definizione e dare il proprio riscontro sul lavoro in corso”.
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