“I contratti di partenariato speciale pubblico-privato in ambito culturale sono di fatto dei ‘non-modelli’ in quanto sono specifici per ogni singola realtà. Nello stesso tempo sono contratti che hanno senso se hanno una durata molto lunga oltretutto evolvendosi nell’ambito della loro durata. Sono strumenti molto poco standardizzabili. Tutto questo può essere una difficoltà nella gestione dei contratti, ma allo stesso tempo sono una grande risorsa”. Lo ha detto Maria Piccarreta, segretario regionale per la Puglia del ministero della Cultura, a margine dell’incontro “Le forme della collaborazione pubblico-privata in ambito culturale: i nodi da affrontare” organizzato, in collaborazione con ANCI, all’interno di Artlab – Territori, cultura, innovazione in corso a Bari e Matera fino al 21 aprile. Il panel è stata l’occasione per un confronto tra esperienze rilevanti di partenariato e collaborazione in forme diverse tra imprese culturali, for profit, Enti del Terzo Settore e partner pubblici, intorno ad alcune questioni e ai loro effetti sull’efficacia della collaborazione alla luce delle nuove e più complesse prospettive.
I partenariati, secondo Piccarreta, sono una risorsa “perché una volta fissata ‘l’alleanza’ e quindi il rapporto di fiducia con il privato che poi andrà a materializzare questo partenariato, la lunghezza dei termini può portare alla costruzione di una collaborazione e di una condivisione di quelli che sono i macro obiettivi dei partenariati stessi. Sono una risorsa anche perché garantiscono la cura dei monumenti e la fidelizzazione delle comunità rispetto ai monumenti stessi. Questo è un motivo di grande fiducia nel futuro rispetto allo sviluppo culturale”.