
La più bella avventura della sua vita. È così che David Sassoli ha vissuto i 12 anni trascorsi al Parlamento Europeo, prima da deputato e poi da presidente, come se fossero “la più bella avventura della sua vita”. Ed è questo il ricordo commosso che dell’attaccamento dell’ex presidente all’istituzione comunitaria ne ha fatto la moglie Alessandra Vittorini questa mattina durante la cerimonia per inaugurare l’esposizione del ritratto di Sassoli nella galleria degli ex presidenti, al terzo piano della sede di Bruxelles del Parlamento Europeo. Una consuetudine, un passaggio obbligato che spetta a tutte le figure politiche che scendono dallo scranno più alto dell’Emiciclo, ma che stavolta si è caricato di commozione per la prematura scomparsa di Sassoli lo scorso 11 gennaio, ancora nel pieno esercizio delle sue funzioni.
Proprio l’Eurocamera – di cui Sassoli era diventato presidente nel 2019 – “con tutte le persone che la popolano, rappresenta per noi un luogo importante”, ha aggiunto Vittorini. Il giorno della scomparsa del marito “ci ha stretto nel grande abbraccio virtuale dei tanti che si sono raccolti spontaneamente qui fuori e ci ha consolato nei ricordi e nelle testimonianze delle persone che hanno condiviso con lui questo percorso di amicizia e di lavoro”. Un percorso iniziato nel 2009, con l’elezione da deputato, che “lui ha vissuto con entusiasmo e senza risparmiarsi e come la più bella avventura della sua vita”, ha ricordato. La foto, in bianco e nero, ritrae l’ex presidente con il suo familiare sorriso che “da questa parete continuerà a raccontare la sua idea del sogno europeo”.
Presente alla cerimonia anche Roberta Metsola, attuale presidente dell’istituzione, che di Sassoli ha ricordato la tempra di “vero leader europeo, un campione della democrazia” che è “stato capace di guidare questa assemblea” durante tutta la crisi della pandemia COVID-19. “È stato importante che riaprissero le porte di questa istituzione durante la crisi sanitaria”, ha ricordato ancora Metsola. Ma di Sassoli è vivo il ricordo anche perché sotto la sua guida l’Eurocamera ha accelerato un necessario processo di autoriforma “da istituzione puramente legislativa, siamo sempre più ancorati a una dimensione politica per la democrazia europea”.