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“Le ulteriori restrizioni adottate per contrastare la pandemia non solo penalizzano il turismo straniero, che virerà verso altre mete, ma mina la credibilità del Paese. Disincentiverà infatti a pensare all’Italia anche per i mesi a venire per il rischio di scoprire all’ultimo di non potere accedere. Con conseguenze importanti”. Così GTI-Guide Turistiche Italiane, per voce del Presidente, Simone Fiderigo Franci, sulle nuove restrizioni introdotte per chi arriva in Italia. “E’ del tutto evidente che la salute va al primo posto e lo è altrettanto che gli operatori del turismo, a partire da noi, vogliono lavorare in sicurezza. Tuttavia è ormai due anni che c’è la pandemia. L’emergenza non è più una novità, come confermano le proroghe. Ormai è strutturata come ordinaria e lo sarà per molto tempo. Nulla giustifica l’impossibilità di pianificare. Vanno fatti e comunicati per tempo piani A e B. Questo consentirebbe a tutti, operatori e turisti, di organizzarsi a più livelli. Invece veniamo sempre e solo penalizzati, come se la nostra rilevanza fosse residuale. Il turismo – sottolinea Franci – è fatto di lavoratori, di professionisti, che devono essere considerati come tali. Penalizzare il turismo significa penalizzare lavoratori e famiglie, come in qualsiasi altro comparto, dal manifatturiero all’alimentare”. Mazzate e incertezze. “Il super green pass, appena promulgato, sembrava necessario ovunque, musei compresi, seppure non specificato. Dopo giorni di incertezza si è chiarito che no, non serve. Intanto però, per scrupolo, non si sono organizzate visite e si è perso lavoro”. La chiosa e il monito del Presidente GTI: “Il turismo si sta estinguendo. Senza certezze morirà. Dispiace che sempre invocato come motore di sviluppo e crescita, sia sempre il primo comparto sacrificato. Chiediamo programmazione con piani A B C e via così. Non siamo più in emergenza, la pandemia è oggi una condizione ordinaria e per molto tempo così sarà”.

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