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Grande soddisfazione al termine della prima riunione del G7 della Cultura che si è tenuta a Firenze. David Bruce Wharton (USA), Karen Anne Bradley (UK), Maria Bhömer (Germania), Audrey Azoulay (Francia), Mélanie Joly (Canada), Ryohei Myata (Giappone) e Dario Franceschini (Italia) hanno siglato oggi pomeriggio nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, alla presenza del Commissario Europeo Tibor Navracsis e del Direttore Generale UNESCO Irina Bokova, lo storico documento che condanna la distruzione del patrimonio culturale e chiama la comunità internazionale a un maggiore impegno nel contrasto al traffico illegale di beni culturali. “Pensiamo che sia importante che i paesi del G7 abbiano discusso di temi cosi fondamentali come i temi legati alla cultura, di grande attualità in queste settimane. La discussione si è concentrata sulle minacce per il patrimonio culturale mondiale che arrivano dal terrorismo e dalle calamità nazionali; si è inoltre discusso dell’importanza della cultura come motore per la crescita. Abbiamo firmato un documento importante che contiene molte indicazioni per i nostri paesi ma anche sollecitazioni alle organizzazioni internazionali”. La dichiarazione di Firenze, ha aggiunto il ministro dei Beni culturali, “resta un passaggio importante sui temi della cultura e l’Italia è orgogliosa di aver ospitato questo incontro”. Mélanie Joly, ministro del Patrimonio culturale del Canada, ha ricordato che il suo paese “ha investito circa 9 miliardi di dollari nella cultura, anche come strumento per lo sviluppo economico e per la coesione sociale”.

 

Per il ministro francese è invece importante che “i paesi del G7 partecipino alla salvaguardia del patrimonio culturale”, mentre la sua collega tedesca ha sottolineato che “con la firma del documento finale mandiamo un messaggio molto chiaro per la protezione dei beni culturali. Queste distruzioni barbariche dell’Isis tendono a distruggere i valori culturali di un popolo”. Il rappresentante degli Stati Uniti ha ricordato infine che “i siti mondiali sono sotto un grave rischio a causa dei terroristi, artefatti importanti sono stati oggetto di saccheggio per finalità ideologiche e per finanziare attività terroristiche. Sono stati distrutti siti, estinguendo le identità delle comunità”. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, “auspicano che si possa fare di più per contrastare questo fenomeno, noi siamo impegnati nel recupero e nella restituzione di quanto rubato”.

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