
“Perplessità e apprensione” è stata espressa dall’Associazione italiana biblioteche – con i rappresentanti di Società scientifiche e consulte universitarie, Associazioni dei dottorandi/e, assegnisti/e di ricerca e giovani ricercatori/rici e Associazioni di professionisti e di istituti del patrimonio culturale – per l’emanazione da parte del ministero della Cultura delle ‘Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali’. Un provvedimento che, tra l’altro, introduce nuovi criteri di tariffazione sulla riproduzione e il riuso di beni culturali statali. Per questo, i firmatari del documento hanno inviato il testo al ministro Gennaro Sangiuliano “allo scopo di favorire un confronto”.
Anche perché – scrivono le associazioni scientifiche e professionali – circa un anno fa “le nostre associazioni erano state formalmente coinvolte nella redazione delle Linee guida per l’acquisizione, la circolazione e il riuso delle riproduzioni dei beni culturali in ambiente digitale, emanate dallo stesso Ministero della Cultura a giugno 2022” attraverso il Piano nazionale per la digitalizzazione della Digital Library. Il fatto che il nuovo decreto ministeriale “annoveri il rilascio e l’uso delle riproduzioni di beni culturali tra gli usi soggetti a concessione non appare coerente con il dettato delle precedenti Linee Guida cui abbiamo contribuito. Duole constatare che il mancato coinvolgimento delle comunità di riferimento rappresentate dalle associazioni degli studiosi, dei professionisti e degli utenti di archivi, biblioteche e musei abbia portato a delineare un quadro operativo di difficile attuazione per gli uffici del Ministero e non coerente con le direttive europee e con gli orientamenti scientifici internazionali in materia di promozione dell’accesso aperto, di riuso di fonti e dati della ricerca, di valorizzazione del patrimonio culturale”. Le associazioni auspicano quindi “l’apertura di un confronto che, coinvolgendo le parti interessate, giunga a individuare i correttivi che possano rendere la norma virtuosa, coordinata con le normative vigenti e concretamente applicabile”.
Tra i firmatari del documento ci sono, oltre all’Aib, anche Icom Italia, Anai, Aidusa, gli archeologi di Ana e Cia, Consulta universitaria dei Paleografi Diplomatisti Codicologi (CUPaDiC), Associazione Italiana di Storia dell’Architettura, Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale, Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche, Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna, Consulta Universitaria del Cinema, Società per gli studi di storia delle istituzioni, Associazione Italiana per la Public History, Società Italiana per la Storia Medievale, Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti e altri.