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La commissione Cultura della Camera riprenderà dopo la pausa estiva l’esame della proposta di legge (primo firmatario Antonio Distaso, Misto) che prevede l’istituzione del ‘Premio biennale Giuseppe Tatarella’ e disposizioni in favore della biblioteca e dell’archivio storico della Fondazione Tatarella, per la conservazione della memoria del deputato scomparso l’8 febbraio 1999.

Relatore del provvedimento è Roberto Rampi che, intervistato da Agcult, ha ricorda come Tatarella “sia stata una figura di svolta, rappresenta quel momento in cui si prova a superare la fase di conflitto tra il centrodestra e il centrosinistra, con il riconoscimento reciproco dell’avversario”.

Al dibattito hanno preso parte anche Pietrangelo Buttafuoco e Giuseppe Caldarola, ascoltati in commissione l’11 luglio.

Nel corso della seduta del 26 luglio è intervenuto in commissione lo stesso Distaso il quale, dopo aver ricordato che la proposta di legge è stata sottoscritta dai deputati di diverse forze politiche, ha rievocato brevemente la figura del politico scomparso, la cui memoria non deve essere dispersa. Per il deputato ciò può avvenire anche attraverso l’opera della Fondazione e l’istituzione del premio a lui dedicato.

Il testo

Nel dettaglio la proposta di legge prevede l’istituzione di un Premio biennale, da conferire, ad anni alterni, il 17 settembre – giorno della sua nascita –, alla presenza di delegati della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dei beni culturali.

La Fondazione Giuseppe Tatarella, che opera sotto la vigilanza del Mibact, provvede alla redazione del bando e ad ogni altro adempimento connesso all’assegnazione del Premio, il cui ammontare è fissato in 50 mila euro. I commi 5 e 6 dell’articolo 4 prevedono inoltre il conferimento di un contributo straordinario una tantum per l’anno 2017, nella misura di 100mila euro, in favore della Fondazione.

I temi del premio

Il tema del premio deve essere individuato tra i seguenti ambiti: storia della destra italiana, a partire dalla Repubblica di Salò fino all’epoca attuale; conflitti sociali e lotte politiche; cambiamenti istituzionali, regionali e locali avvenuti nel Mezzogiorno nel XX secolo e prospettive per il XXI secolo; Bari, la Puglia e la cultura nella civiltà mediterranea; ideali di giustizia, di solidarietà e di pace in Italia e nel mondo; modelli politici e culturali della destra, del mondo cattolico e laico e delle realtà monarchiche nella cultura politica e nella storia nazionale; ruolo storico del Mezzogiorno d’Italia nell’Occidente e nel Mediterraneo.

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