skip to Main Content
"La strategia che colpisce il patrimonio artistico e culturale di un Paese mira a distruggerne l'identità e la memoria storica"

E’ stata approvata all’unanimità dalle commissioni riunite Cultura ed Esteri della Camera la risoluzione unitaria sulla tutela del patrimonio culturale e artistico dell’Ucraina. “La risoluzione sarà lo strumento che indirizzerà il Governo sulle cose da fare”, aveva assicurato nelle scorse settimane il ministro della Cultura, Dario Franceschini. I gruppi parlamentari hanno presentato alla Camera quattro risoluzioni per spingere il governo a intraprendere iniziative nei consessi internazionali a difesa della cultura ucraina. La prima è stata presentata da Fratelli d’Italia (a prima firma Federico Mollicone), a cui sono seguite quelle di Partito democratico (Rosa Maria Di Giorgi), Movimento 5 Stelle (Margherita Del Sesto) e Lega (Daniele Belotti).

Nel dettaglio, la risoluzione impegna il Governo: a continuare nell’azione di sostegno all’UNESCO e in tutte le sedi internazionali per garantire la tutela del patrimonio storico-artistico e culturale dell’Ucraina; a sostenere nelle opportune sedi internazionali la verifica del rispetto da parte della Federazione russa della Convenzione dell’Aja del 1954 sulla protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e delle responsabilità per le relative violazioni nonché a promuovere ogni interlocuzione utile finalizzata a dissuadere eventuali ulteriori atti di danneggiamento del patrimonio culturale ed artistico dell’Ucraina; ad adottare iniziative per lo sviluppo delle relazioni culturali tra Italia e Ucraina e per il coinvolgimento della Fondazioni finanziate dal Ministero della Cultura per l’attivazione di progetti di “residenze artistiche” a favore di artisti ucraini, anche sollecitando un impegno da parte di privati, nell’ottica di un rafforzamento delle relazioni culturali bilaterali; a fornire aggiornamenti sulla collaborazione con le autorità ucraine volta a tutelare il a continuare a sostenere il ruolo dell’Unione Europea a supporto dell’Ucraina, con particolare riferimento al rafforzamento delle capacità di tutela del patrimonio culturale nel quadro della missione della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) in Ucraina, EUAM; a sostenere iniziative, ove richiesto dalle autorità ucraine, finalizzate alla messa in sicurezza, anche mediante “corridoi” verso altri Stati europei, del patrimonio culturale custodito nel Paese; a fornire aggiornamenti sulla collaborazione con le autorità ucraine volta a tutelare il patrimonio culturale ucraino e ad attivare i necessari controlli, anche d’intesa con le forze dell’ordine degli altri Paesi europei, al fine di prevenire e reprimere il traffico internazionale di opere trafugate dai musei ucraini, in attuazione delle Convenzioni internazionali in materia.

Inoltre, impegna il Governo a fornire aggiornamenti sulla proposta del Ministro della Cultura, accolta dal Consiglio dei Ministri del 17 marzo 2022, in base alla quale l’Italia offre all’Ucraina le risorse per la ricostruzione del teatro di Mariupol, compatibilmente con la situazione sul terreno ed il quadro negoziale e di sicurezza; a mettere a disposizione, in caso di richiesta ucraina, in applicazione del Decreto del Ministro della cultura del 31 marzo 2022, la task force italiana “Caschi Blu della Cultura”, costituita da esperti del Ministero per la cultura e da militari altamente qualificati del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale, previa valutazione delle condizioni di stabilità, sicurezza ed impiego; a sostenere l’opportunità di un attento e rapido esame della candidatura di iscrizione nella lista del patrimonio dell’umanità presso il World Heritage Centre dell’UNESCO del “Centro storico della città portuale di Odessa”, in ragione della speciale emergenza, accogliendo il dossier numero 5412 accettato, già il 6 gennaio 2009; a favorire la prosecuzione dei percorsi formativi, anche presso le Scuole di alta formazione del Ministero della cultura, di giovani ucraini profughi nei settori del restauro, dello spettacolo dal vivo, della cinematografia e dell’audiovisivo e l’istituzione di borse di studio destinate a giovani artisti ucraini che potranno accedere agli Istituti di alta formazione artistica, quali i conservatori, le accademie di belle arti, gli Istituti coreutici.

“L’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa – si legge nella risoluzione – ha provocato in termini di vite umane con la distruzione di interi centri abitati e il bombardamento dei centri storici delle città ucraine più note – oltre alla capitale Kyiv, le città di Leopoli e Odessa – causando danni gravissimi al patrimonio artistico e culturale del Paese; la strategia che colpisce il patrimonio artistico e culturale di un Paese mira a distruggerne l’identità e la memoria storica; nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 2022 sono stati distrutti il Memoriale del Massacro di Babyn Yar, che custodiva le spoglie di 34.000 ebrei uccisi dai nazisti nel 1941, e il Museo di Storia Locale di Ivankiv, che conserva le opere della pittrice Maria Prymachenko; i bombardamenti russi hanno distrutto l’Università e l’Accademia della Cultura di Kharkiv, colpendo anche la simbolica Piazza delle Libertà da cui si accede allo Yermilov Centre, il museo di arte contemporanea tra i più importanti della regione”.

“Sono a rischio – prosegue la risoluzione – le collezioni e gli oggetti esposti al Mystetskyi Arsenal National Art and Culture Museum Complex di Kyiv e i siti ucraini rientranti nel patrimonio mondiale dell’UNESCO: la Cattedrale di Santa Sofia a Kyiv e l’annesso complesso monastico; il monastero delle grotte di Kyiv, il Kyjevo-Pecers’ka Lavra; il complesso del centro storico di Leopoli; l’antica città di Chersoneso Taurica e la sua chora a Sebastopoli; l’Arco geodetico di Struve; le antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa; la Residenza dei metropoliti bucovini e dalmati e le Tserkvas, chiese ortodosse in legno situate tra Polonia e Ucraina; a rischio non c’è soltanto il Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, ma anche altri siti di particolare rilevanza come l’antica città di Tyras – antico porto commerciale del mondo antico, fondato alla fine del VI secolo a.C. –, l’osservatorio astronomico di Mykolayiv, l’intero centro storico di Odessa con la famosa scalinata Potemkin e le ricche collezioni dei tanti musei del Paese (solo nella capitale Kyiv ci sono una quarantina di musei), oltre a spettacolari chiese cattoliche e ortodosse, monasteri millenari, teatri ottocenteschi, palazzi neoclassici, ricche biblioteche e archivi dove è conservata la storia del Paese, centri storici secolari. Si teme per le sorti delle opere di artisti italiani custoditi in Ucraina. Il Bohdan and Varvara Khanenko National Museum of Arts di Kyiv custodisce la raccolta d’arte italiana antica più ricca del Paese e ospita ‘La Pace’, scultura di Antonio Canova. La “Cattura di Cristo” di Caravaggio, tela sopravvissuta a viaggi, rivoluzioni e guerre, è situata nel museo di Odessa, insieme al bronzo a grandezza naturale del ‘Mercurio a riposo’ firmato sulla base in marmo grigio da Chiurazzi-Naples, e quello del Gladiatore borghese. A Odessa si trovano anche i gessi del ‘San Giorgio’ di Donatello d’Orsanmichele di Firenze e della ‘Venere di Milo’. Molte anche le tele italiane barocche, per lo più venete, come il ‘Capriccio’ di Bernardo Bellotto, e altre opere di grandi maestri”.

L’Unesco ha reso noto che ad oggi sarebbero 53 i siti culturali danneggiati o parzialmente distrutti dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, con particolare riferimento alla regione di Kharkiv. Dall’inizio dell’attacco russo all’Ucraina, l’Unesco e altre istituzioni culturali internazionali hanno avviato diverse iniziative per proteggere i siti e i beni culturali, in particolare istituendo un sistema di monitoraggio satellitare per i siti e i monumenti storici ucraini; anche l’Icom (International Council of Museums), oltre ad esprimere la sua ferma condanna alla violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina da parte delle forze militari russe, ha manifestato preoccupazione per i rischi che corrono i professionisti dei musei e per le minacce al patrimonio culturale ucraino, che potrebbe essere trafugato e contrabbandato all’estero. L’1 aprile 2022 l’Italia, rappresentata dal Ministro della cultura Dario Franceschini, ha presieduto la Conferenza ministeriale dedicata ai temi del patrimonio e delle politiche culturali, tenuta nell’ambito della presidenza italiana del Consiglio d’Europa e alla quale hanno partecipato tutti i ministri della cultura dei paesi aderenti, tranne la Federazione Russa in quanto esclusa da tale organismo. Ad esito della riunione è stata adottata una dichiarazione finale di condanna dell’aggressione russa in Ucraina.

© AgenziaCULT - Riproduzione riservata

Back To Top