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“Ci piacerebbe molto se il Governo prenotasse un ruolo dell’audiovisivo sui nuovi fondi che si prevedono a livello Ue”

Assicurazioni per i set, supporto alla filiera “a rischio colonizzazione” e sostegno per i finanziamenti europei (“sia in chiave di co-finanziamenti che di finanziamenti diretti”): sono questi i tre punti su cui si è concentrato il presidente di Anica, Francesco Rutelli, nel corso del suo intervento in audizione al Senato presso la commissione Industria, commercio, turismo. “L’anno 2020 è iniziato alla grande, nelle sale incassi gli incassi erano in grande crescita e con una grande qualità del prodotto. Un anno che è stato spezzato drammaticamente dalla pandemia. Questo porta delle conseguenze enormi su una parte dell’ecosistema produttivo, sociale e lavorativo. È cruciale avere da parte del governo delle risposte efficaci”.

In particolare “è necessario sottolineare l’importanza che anche in Italia ci sia un regime di garanzia assicurativa per lo svolgimento delle produzioni, come sta avvenendo in tutto il mondo. Dobbiamo evitare che vengano portate via le produzioni dall’Italia perché non siamo in grado di dare a chi produce le garanzie che non ci siano rischi dal punto di vista assicurativo”. Su questo, ha aggiunto, “è in corso un dialogo con il Mibact”. Sulla riapertura delle sale, ha aggiunto, “la prospettiva sarà difficile, avverrà con modalità molto graduali: ci sarà una stagione estiva importante per riavvicinare il pubblico al grande schermo”.

Infine l’appello sul Recovery Fund: “Ci aspettiamo dal Governo che il settore cultura venga considerato come uno dei più importanti per la ripresa europea. L’industria creativa può essere un vettore fondamentale di identità e ripresa. Ci piacerebbe molto se il Governo in qualche modo prenotasse un ruolo dell’audiovisivo sui nuovi fondi che si prevedono a livello Ue”.

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