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Arrivano nuove riformulazioni in commissione Cultura del Senato sul Codice dello Spettacolo da parte delle relatrice Rosa Maria Di Giorgi (Pd). Come anticipato già durante i lavori dell’ultima seduta del 21 giugno, il presidente Andrea Marcucci (Pd) ha ricordato che i testi serviranno a superare il parere contrario della commissione Bilancio ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti aggiuntivi da inserire dopo l’articolo 1. Tuttavia, ha spiegato Marcucci, occorre attendere i pareri delle Commissioni consultate prima di procedere alle votazioni. Stesso discorso su alcuni ordini del giorno (G/2287-bis/4/7 e G/2287-bis/9/7) su cui dovranno essere espressi i pareri da parte della relatrice e del Governo. A conclusione delle votazioni di tutti gli emendamenti, ha assicurato comunque il presidente della commissione, sarà presentata dalla relatrice una proposta di coordinamento volta ad apportare alcuni aggiustamenti al testo dopo le modifiche intervenute durante i lavori parlamentari.

Gli emendamenti presentati dalla relatrice

Le novità riguardano innanzitutto l’introduzione di un nuovo articolo 1-bis riguardante la dotazione del Fondo unico per lo spettacolo e gli interventi in favore di attività culturali nei territori interessati da eventi sismici. La dotazione del Fus (emendamento 1.0.2 testo 2), si legge nella proposta, deve essere pari a 342 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019 e 355 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020.

Agli oneri complessivi del disegno di legge, quantificati in 6,2 milioni di euro (6.283.144 milioni per l’esattezza) per gli anni 2018 e 2019 e a 19.283.144 milioni di euro annui a decorrere dal 2020, si provvede, “per l’anno 2018, quanto a 3 milioni di euro per l’anno 2019 e a decorrere dall’anno 2020, mediante corrispondente riduzione” delle risorse che si trovano nel Fondo del ministero dell’Economia previsto dalla Finanziaria 2015 per far fronte ad esigenze indifferibili che si manifestano nel corso della gestione.

E per 3.283.144 milioni di euro per l’anno 2019, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di un identico fondo nello Stato di previsione del ministero dell’Economia per il finanziamento di esigenze indifferibili sempre previsto nella Manovra 2015. Sempre per il prossimo anno viene autorizzata la spesa di 4 milioni di euro in favore di attività culturali nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici a partire dal 24 agosto 2016. In questo caso agli oneri si provvede mediante la riduzione delle risorse presenti nel “Fondo per interventi strutturali di politica economica” del ministero dell’Economia.

Novità anchde per l’Art Bonus

L’altra proposta (1.0.3 testo 2) riguarda benefici e incentivi fiscali. Per incentivare ulteriormente la partecipazione dei privati al sostegno e al rafforzamento del settore dello spettacolo si propone una modifica alla legge che introduce l’Art Bonus inserendo tra le possibilità di credito di imposta anche “teatri nazionali, teatri di rilevante interesse culturale e centri di produzione teatrale, nonché circuiti e centri di produzione di danza”. Inoltre vengono estesi oltre il 1 gennaio 2018 i crediti di imposta in favore di artisti emergenti per promuovere la loro produzione musicale.

Altra novità riguarda infine il Testo unico sulle imposte dei redditi dove viene previsto che posso essere detratte “le spese, per un importo non superiore a 210 euro, sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento, per i ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni, a corsi di danza, teatro e musica, presso scuole rispondenti alle caratteristiche individuate con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca o presso scuole inserite negli appositi registri previsti dalla legislazione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano”.

Anche qui agli oneri previsti (rispettivamente 4,5 milioni di euro e 3 milioni a decorrere dal 2018) si provvede, nella misura di 7,5 milioni di euro annui per l’anno 2018 e a decorrere dall’anno 2020, mediante la riduzione dei Fondi per il finanziamento di esigenze indifferibili del ministero dell’Economia. E nella misura di 1 milione di euro per l’anno 2019, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, e, nella misura di 6,5 milioni di euro per l’anno 2019 mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa del “Fondo per interventi strutturali di politica economica”.

Gli altri emendamenti (1.0.2 testo 3 e 1.0.3 testo 3) sono una rimodulazione dei precedenti e ugualmente riguardanti la dotazione del Fondo unico per lo spettacolo e interventi in favore di attività culturali nei territori interessati da eventi sismici e i benefici e incentivi fiscali. Nel primo caso la dotazione Fus è incrementata di 9,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 22,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020 sempre a valere sui medesimi fondi ed è autorizzata sempre per il 2018, la spesa di 4 milioni di euro in favore di attività culturali nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici.

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