In vista dell’Anno europeo del patrimonio culturale del 2018, la Commissione Istruzione e Beni culturali del Senato ha deciso di avviare una ricognizione dei finanziamenti europei per la cultura e lo sport. L’obiettivo è quello di elaborare “una sorta di vademecum” da mettere a disposizione di tutti i soggetti interessati, in particolare degli Enti locali, per far conoscere “i diversi canali di finanziamento europei destinati alla cultura e allo sport”. Il presidente della 7a commissione Andrea Marcucci, che è anche il relatore dell’iniziativa, ha ricordato che lo scopo dell’Anno europeo del patrimonio è proprio “incoraggiare l’impegno dell’Unione, degli Stati membri e della autorità regionali e locali a proteggere e valorizzare il patrimonio culturale dell’Europa. In questo contesto, si prevede il cofinanziamento dell’Unione sulla base dei programmi esistenti”.
Nel corso dell’esame – ha spiegato Marcucci – potrà essere valutata la possibilità di svolgere alcune mirate audizioni di rappresentanti e funzionari della Commissione europea o degli organi consultivi dell’Unione, al fine di conoscere più in dettaglio quali sono le prospettive di accesso ai finanziamenti europei, tanto più che la cultura rappresenta una azione trasversale ai programmi in vigore. Il relatore ha quindi invitato tutti i gruppi a fare pervenire proprie proposte di audizione entro la fine di luglio. Questa ricognizione, ha aggiunto Marcucci, risponde anche alle richieste, formulate in diverse sedi, di un rapporto più stretto con l’Unione europea. In tale prospettiva la risoluzione avrà una connotazione molto pratica per svolgere proprio la funzione di guida. Marcucci ha chiesto per la stesura il contributo di tutti i gruppi.
Il presidente si è anche soffermato sul tema dell’accesso alla cultura, quale opportunità di beneficiare delle offerte culturali, che è stato affrontato in vari documenti dell’Unione europea e sotto vari profili. A tale ultimo riguardo, proprio per potenziare tanto l’offerta culturale al livello più vicino al cittadino, quanto il coinvolgimento delle comunità locali, Marcucci ritiene che con questa iniziativa “la Commissione potrà avere contezza di quali sono gli strumenti finanziari che l’Europa mette a disposizione per eliminare le barriere all’accesso alla cultura, tanto più che spesso il costo dei servizi culturali costituisce un ostacolo alla relativa fruizione”.