Per la prima volta un ministero presenta il Rendiconto economico integrato (Rei) dei propri uffici periferici. Il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha realizzato, insieme all’associazione Civicum e con il supporto del Boston Consulting Group, il conto economico dettagliato e confrontato di tre musei autonomi e di 23 siti della cultura che fanno capo a due poli museali regionali. Si tratta della Galleria Borghese di Roma, delle Gallerie Estensi di Modena, della Pinacoteca di Brera a Milano e dei poli della Puglia e dell’Umbria.
Il contenuto dello studio evidenzia la “leadership”, tra i musei autonomi, della Galleria Borghese con ricavi attesi da biglietteria per 3,5 milioni di euro nel 2017. Tra i siti dei Poli spicca Castel del Monte (Puglia) con quasi 800mila euro. La Pinacoteca di Brera presenta il primato per la raccolta fondi totalizzando quasi 200mila euro per servizi aggiuntivi e 420mila per contributi da privati.
Franceschini sul Rendiconto economico integrato (Rei)
Il Rei “deve diventare un parametro permanente” ha commentato il ministro Dario Franceschini concludendo i lavori. Un secondo step dopo quello presentato oggi su 26 tra musei e poli museali, ha aggiunto Franceschini, “dovrà riguardare i musei e i parchi archeologici che, pur non avendo l’autonomia, possono essere identificati anche da soli. Cito Castel Sant’Angelo che non ha l’autonomia ma fa da solo 1.200.000 visitatori. E poi prenderei il modello polo regionale. Sia il primo passo verso un meccanismo permanente di monitoraggio, controllo e valutazione delle attività dei musei”.
“Tutto questo era impensabile quattro anni fa – ha ricordato il ministro -. Quando abbiamo iniziato a ragionare sulla riforma del sistema museale il quadro era questo: i musei italiani non esistevano. Erano delle bellissime collezioni affidate alla gestione di uffici delle soprintendenze. Diretti da un funzionario senza statuto, senza bilancio, senza nessuna personalità giuridica, senza nessun meccanismo di responsabilizzazione. Infatti, tutti gli incassi finivano in un capitolo di bilancio del ministero dell’Economia e quindi i trasferimenti ai musei erano fissi indipendentemente dalle performance del singolo museo. Il contrario del meccanismo virtuoso”. Oggi non è più così.
La Ragioneria generale dello Stato
Alla giornata di presentazione del rendiconto economico integrato (Rei) ha partecipato, senza intervenire, anche il ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco. Sicuramente “attento ai temi della cultura pur nella sua imparzialità”, come ha ricordato il ministro. Ha aperto i lavori il segretario generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia. Alla tavola rotonda hanno partecipato Sara Alberti, senior associate The Boston Consulting Group, Lorenzo Casini, consigliere giuridico di Franceschini e Paolo D’Angeli, direttore generale Bilancio del Mibact.
Pasqua Recchia
“Nessun museo al mondo si sostiene con le proprie forze”, ha detto Recchia. E ha chiarito cosa si richiede ai nuovi direttori dei musei italiani: “Aggiungeranno alla professionalità tecnica e scientifica una competenza manageriale. E questo sta dando primi risultati in termini di crescita culturale delle persone che frequentano i luoghi della cultura”. Commentando positivamente l’iniziativa del Rendiconto economico e ringraziando chi materialmente ha realizzato lo studio, il segretario generale ha detto che “avere i numeri aiuta a decidere meglio”.