
Far slittare al 2023 l’indennità di discontinuità, la misura cardine del disegno di legge delega sullo spettacolo. E’ questa la soluzione alla quale si sta lavorando per sbloccare il provvedimento fermo da diverse settimane in Senato. La via d’uscita è emersa nel vertice che si è tenuto ieri sera al Mef al quale hanno preso parte i ministri dell’Economia, Daniele Franco, del Lavoro, Andrea Orlando, della Cultura, Dario Franceschini, i presidenti delle commissioni 7a e 11a di Palazzo Madama, Riccardo Nencini (Psi) e Susy Matrisciano (M5S) e i relatori del ddl, Roberto Rampi (Pd) e Nunzia Catalfo (M5S).
Dall’incontro, durato circa un’ora, è venuto fuori un dato inequivocabile: per il 2022 non ci sono le risorse per realizzare l’indennità di discontinuità, una misura che richiede circa 210 milioni di euro. Da qui la proposta di inserirla nella prossima Legge di Bilancio facendola diventare una misura strutturale. In attesa del 2023, i lavoratori dello spettacolo riceverebbero quest’anno un aiuto “tampone” di 90 milioni di euro: i 40 milioni del Fondo per il Sostegno Economico Temporaneo – SET e i 50 del Fondo per il sostegno degli operatori economici dei settori del turismo, dello spettacolo e dell’automobile, entrambi istituiti con la Manovra dello scorso dicembre. Un sostegno temporaneo, insomma, per i prossimi nove mesi durante i quali, nel frattempo, il disegno di legge delega proseguirebbe il suo iter al Senato, per poi passare alla Camera ed essere approvato definitivamente.
Ora la chiave sta nel mettere nero su bianco la soluzione emersa dal vertice di via XX Settembre: trovare cioè la formula per andare avanti con il ddl delega, inserendo all’interno la misura dell’indennità di discontinuità con il suo futuro finanziamento nella Manovra 2023. Le parti si sono date una settimana di tempo per sciogliere il nodo. In questi sette giorni ci saranno interlocuzioni tra i ministeri dell’Economia, del Lavoro e della Cultura per lavorare a una riformulazione dell’emendamento Rampi-Catalfo che era stato accantonato dalla commissione Bilancio. Una volta elaborata, la proposta di modifica governativa verrà illustrata ai due relatori.
“Spero che in questa settimana ci si convinca definitivamente che l’indennità di discontinuità è una misura indispensabile, perché lavoro più discontinuo dello spettacolo non esiste”, commenta ad Agenzia CULT la senatrice Catalfo che aggiunge: “La questione è che si pensa allo spettacolo semplicemente come al settore del divertimento e mai come a un vero e proprio comparto economico che produce utili e su cui altri paesi hanno investito. Non bisogna vederlo come uno spreco di risorse, ma come un investimento per il futuro e un incentivo per i giovani a intraprendere questa professione”. Per questo, conclude l’ex ministro del Lavoro, “è fondamentale che nel disegno di legge delega sia data la garanzia della presenza dell’indennità di discontinuità nella prossima Manovra e che diventi una misura stabile”.