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La proposta riguarda anche i contratti di concessione di servizi

Una deroga al Codice dei contratti pubblici per consentire agli Enti locali modifiche temporanee con le imprese culturali e creative che non possono effettuare le proprie prestazioni a causa delle misure straordinarie per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Lo stabilisce un emendamento a prima firma del presidente della Commissione Cultura della Camera Luigi Gallo (M5S) al decreto legge Cura Italia in discussione a Montecitorio dopo essere stato già approvato con alcune modifiche al Senato.

La proposta emendativa quindi è volta a far sì che le stazioni appaltanti procedano ad una revisione dei contratti in essere tra gli Enti locali e le imprese culturali e creative, laddove sia possibile fornire in tutto od in parte dei servizi alternativi. La norma riguarda anche i contratti di ‘concessione di servizi’ sempre con le imprese culturali e creative. 

Nel dettaglio l’emendamento chiede di aggiungere all’articolo 88, dopo il comma 2, il comma “2-bis. In deroga all’articolo 106, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, le stazioni appaltanti concordano la temporanea modifica dei contratti pubblici in corso tra gli Enti locali e le imprese culturali e creative di cui all’art. 1, comma 57, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, che non possono effettuare le proprie prestazioni a causa delle misure straordinarie di cui al decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla Legge 5 marzo 2020, n. 13, ovvero di quelle previste da altri provvedimenti normativi o amministrativi di urgenza, anche regionali o locali, aventi ad oggetto il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, fermo restando il limite previsto dall’art. 106, comma 7, del decreto legislativo del 18 aprile 2016, n. 50. Le presenti disposizioni, per quanto compatibili, si applicano anche ai contratti di concessione, come definiti all’articolo 3, comma 1, lettera vv) del decreto legislativo del 18 aprile 2016, n.50, in corso con le imprese culturali e creative. Conseguentemente, al comma 3, sostituire le parole ‘Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2’ con le seguenti ‘Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 2-bis’”.

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