Sgravi fiscali, ruolo centrale dei privati e una cultura “liberata” da una politica “arrogante e dirigista”. Il programma politico di “Energie per l’Italia”, il movimento guidato da Stefano Parisi, punta su questi concetti per un rilancio della cultura del nostro Paese.
TASSA DI SOGGIORNO INVESTITA NELLA CULTURA
Parisi propone di “vincolare” la tassa di soggiorno affinché sia utilizzata “esclusivamente per investire nella tutela e nella valorizzazione dei beni culturali e dei servizi turistici”. Inoltre, “vanno agevolati fiscalmente gli interventi privati nella manutenzione del patrimonio culturale e del paesaggio, innanzitutto eliminando la legislazione fortemente penalizzante che oggi grava sui monumenti di proprietà privata”.
DELEGA DIRETTA AL PREMIER
“L’Italia – si legge nel programma – deve tornare a produrre cultura, a sperimentare e ad attirare talenti anche dall’estero che vedano il nostro Paese come una culla per la creatività. La cultura, al pari del turismo, deve diventare una competenza centrale e una chiara responsabilità del Governo, in diretta delega alla Presidenza del Consiglio”.
SOSTENERE GLI ARTISTI ITALIANI
Secondo Parisi bisogna partire “dal basso” e “uscire dalla logica austera e autoreferenziale”, stimolando la creatività e “la passione dei tanti artisti e potenziali artisti italiani, non solo nell’arte ma nella musica, nel cinema, nel teatro, nella moda”. Per questo, in primo luogo, “occorre trasformare le grandi istituzioni culturali da enti pubblici in fondazioni di diritto privato, escludendo la politica delle nomine e garantendo la qualità della gestione, al di fuori dei corporativismi e dell’autoreferenzialità cui siamo abituati”.
POLITICHE FISCALI CHIARE
“Occorre varare politiche fiscali chiare, indirizzate non a singoli settori, ma a tutte le forme di produzione artistica. Occorre attuare il decentramento: i luoghi della cultura non devono più essere solo quelli istituzionali. Questo comporta la promozione di nuovi luoghi della cultura, perché proprio nelle aree periferiche insiste una forte pressione migratoria di forte identità culturale e religiosa che rischia di impattare su un terreno socialmente e culturalmente fragile”.
PROMUOVERE LE SPONSORIZZAZIONI
“Semplificare e promuovere le sponsorizzazioni, sia tecniche che finanziarie, legate ai beni
e alle attività culturali, impegnandosi a costituire un efficace sistema di sgravi fiscali che renda appetibile l’investimento per le imprese e per i singoli cittadini. Devono essere affidate competenze e responsabilità ai singoli gestori dei musei per quanto concerne il personale e l’organizzazione, superando i limiti molto stretti posti dall’attuale ordinamento”.
RIORDINARE LA FISCALITA’ NELLA CULTURA
“Deve essere rivista la normativa delle concessioni, implementandone sia la durata (che deve essere di almeno trent’anni) che l’applicazione ad aspetti centrali della gestione e valorizzazione del mondo dell’arte, in modo da attrarre investimenti privati e competenze in termini di know-how manageriale e imprenditoriale. Deve essere riordinata la fiscalità nel settore dell’arte e della cultura, adottando un diritto di seguito sul modello inglese, l’applicazione dell’Iva sulle compravendite di oggetti d’arte a livello europeo, ed eliminando tutte le storture legislative e tecniche che relegano ancora oggi il mecenatismo alla funzione di mero bancomat dello Stato”.