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Siamo a “un’emergenza cultura” di fronte alla quale il governo “ha dichiarato la sua resa” visti i numeri contenuti nella relazione dell’agenzia per la coesione territoriale secondo cui “la spesa in cultura vede un crollo comune in tutte le Regioni ma nel Centro-nord si passa da 65 euro pro capite a 24, mentre nel Sud si passa da 43 a 18”. È l’allarme lanciato in un’interrogazione a risposta in commissione al ministro dei Beni culturale e a quello della Coesione territoriale dal deputato Cinquestelle Luigi Gallo. Il quale chiede al governo se e quali misure “intenda assumere per fronteggiare” queste criticità “nel prossimo disegno di legge di bilancio, aumentando le percentuali di spesa pubblica per il comparto cultura”. La Relaziona annuale CTP (conti pubblici territoriali) “analizza vari macro settori, tra cui quello dedicato alla ‘conoscenza, cultura e ricerca’ delle regioni Italiane, dal quale emerge un quadro desolante non solo in relazione all’intera Penisola rispetto alle medie europee, ma ancor di più confrontando le percentuali riferite al Centro-nord Italia rispetto al Sud”.

Il Governo, dunque, a giudizio degli interroganti, “ha dichiarato già da tempo la sua ‘resa’, o peggio, ancora il suo disinteresse più totale nel riequilibrare le varie aree del Paese, tanto che si potrebbe parlare di ‘un’emergenza cultura’. Tale considerazione è confermata dalla analisi di altre macro aree, complementari alla crescita del settore cultura come la disoccupazione giovanile che in Calabria ha raggiunto il record del 58,7 per cento oppure le carenze infrastrutturali e dei trasporti che vede al Sud solo il 5,6 per cento di riammodernamento della rete ferroviaria ad alta velocità”. La “sete di finanziamenti da parte delle regioni si evince, infine, dalla relazione annuale 2016 della Corte dei conti, ‘Rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi comunitari’, laddove, in riferimento ai programmi delle regioni meno sviluppate (POR), si prevede un Fondo FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) programmato per la Campania di 4.113.545.843 euro, e un programma nazionale (PON) cultura e sviluppo con Fondo FESR di 490.933.334 euro, ma con pagamenti programmati del solo 3,47 per cento”.

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