Turismo, rinascita di Pompei e rilancio di Reggio Calabria, cinema e la questione delle librerie storiche. Ma anche le polemiche delle scorse settimane sul Colosseo e sui ticket nei centri storici. Ricordando sempre che gli investimenti in cultura e in conoscenza sono “l’antidoto migliore contro i populismi e i nazionalismi” e possono portare a una crescita economica del paese. Questi alcuni dei temi affrontati dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervenuto a #matteorisponde, l’incontro in diretta Facebook con l’ex premier – e candidato alla segreteria del Pd – Matteo Renzi. Un’occasione per fare il punto sui suoi anni alla guida del Mibact, sulle iniziative prese e su quelle che si concretizzeranno nei prossimi mesi. “L’Italia – ha ricordato Franceschini – è partita negli scorsi anni con la frase di Giulio Tremonti ‘Con la cultura non si mangia’, che portò a misure concrete come il taglio del bilancio del ministero che dal 2000 al 2013 è stato dimezzato, facendoci diventare il fanalino di coda in Europa. Poi i tagli si sono fermati e con il governo di Matteo e di Paolo (Gentiloni, ndr), sono state investite molte risorse. Il bilancio del ministero è cresciuto del 40%, siamo tornati sopra i due miliardi e sono state fatte scelte molto forti sulla tutela del patrimonio culturale. Quando sono arrivato al Mibact c’erano 37 mln per investire sul patrimonio vincolato, ora ci sono 2 mld già finanziati – tra fondi Cipe, fondi europei e fondi del bilancio ordinario – di lavori già partiti o che stanno partendo. La risposta a tutte le paure del nostro tempo – aggiunge – è investire in conoscenza e cultura. La tua frase dopo gli attentati di Parigi ‘Investire 1 euro in sicurezza e 1 in cultura’ è arrivata dappertutto e mi pare sia la strada giusta. Investire in conoscenza ed educazione è l’antidoto migliore alle tentazioni di populismi e nazionalismi”.
LA RINASCITA DI POMPEI
Franceschini ricorda che “due giorni dopo aver ricevuto l’incarico di ministro, ci sono stati due crolli a Pompei. Pompei nel mondo era conosciuta per questo: difficoltà, problemi e gestione difficile. E’ stato fatto un lavoro importante da tutti e oggi Pompei ha superato i 3 milioni di visitatori (3 mln e 200 mila visitatori), sta crescendo ancora nel 2017; sono già chiusi più di 40 cantieri, sono stati impegnati i fondi europei, adesso è diventato un esempio positivo, Pompei è la dimostrazione che si può fare e che investire in cultura e sviluppo è un grande contributo alla crescita interiore, culturale ma anche economica del paese”.
ARCHEOLOGIA
“Abbiamo formato ragazzi straordinari, abbiamo eccellenze nel mondo: l’Italia ha più di 170 missioni archeologiche in giro nel mondo (universitarie e del governo)”. Lo ha ricordato il ministro rispondendo a una domanda sul settore dell’archeologia, aggiungendo che però “sono state fatte pochissime assunzioni. Ora sta finendo il concorso dei 500 storici dell’arte, archeologi, bibliotecari e archivisti – che nel frattempo abbiamo portato a 800 – e tra questi ci saranno moltissimi archeologi. Nel frattempo abbiamo fondato l’Istituto centrale di archeologia, che sarà un luogo di formazione e ricerca che cercherà di tenere insieme le università con il patrimonio delle soprintendenze”.
“NO AI TICKET NEI CENTRI STORICI, SÌ A REGOLATORI D’ACCESSO”
“Il numero chiuso a Venezia è un grande tema: parlando di turismo, infatti, l’Italia non ha come in altri settori il tema di come affrontare o come uscire dalla crisi. Qui c’è un problema di gestire una crescita enorme che c’è stata negli anni passati e continuerà nei prossimi anni. L’Italia deve governare in modo intelligente la crescita: il primo punto è evitare che i turisti internazionali vadano tutti negli stessi posti, e non vadano in posti altrettanti belli. Le tre grandi capitali dell’arte, hanno luoghi fragili che non possono reggere un numero infinito di persone: piazza San Marco, Ponte Vecchio e Fontana di Trevi, per esempio, non è che ci possono stare 1000 persone o 100mila. Voglio ripeterlo in modo molto chiaro: il ticket d’ingresso, ovvero far pagare l’ingresso, è ‘no’. Ma dei regolatori d’accesso, che quando c’è troppa gente fermi l’ingresso finché la gente non defluisce, come è stato fatto a Dubrovnik, questo penso che sia possibile. E’ una scelta dei sindaci, sono competenze dei comuni e non dello stato, ma c’è questo problema, le nostre piazze sono fragili e non possono contenere tutte le persone”.
BANDI PER I SERVIZI AGGIUNTIVI MUSEALI
“C’erano molti servizi in proroga, sono stati fatti quelli sulla biglietteria e quelli sui servizi di base. Via via che i nuovi musei presentano un progetto scientifico, si fanno i bandi”
“SUL COLOSSEO FAKE NEWS”
“Quello è un esempio di fake news: si è costruita una cosa falsa per alimentare una polemica. Il Colosseo segue quello che è avvenuto in altri musei come la Reggia di Caserta, Pompei, Brera. Il Colosseo – ribadisce Franceschini tornando sulla polemica scoppiata nei giorni scorsi con la sindaca e il vicesindaco di Roma – diventa Parco archeologico autonomo, il direttore sarà scelto con selezione internazionale e valorizzerà l’area archeologica più importante del mondo. Prima era parte della soprintendenza, adesso si distingue come in tutta Italia la soprintendenza che si occupa di tutela dal Parco archeologico che diventa un sito valorizzato. Il comune di Roma fa ricorso dicendo che si sono tolti i soldi a Roma, è una falsità, gli incassi del Colosseo resteranno all’80 per cento nelle casse di Roma com’era prima, il 20 per cento va al Fondo di solidarietà per i musei più piccoli che guadagnano meno: resterà tutto identico”.
PIÙ PROMOZIONE PER REGGIO CALABRIA
“Abbiamo completato il restauro del museo di Reggio Calabria che era fermo, è una delle grandi sfide e ho chiesto all’Enit di fare una promozione specifica di Reggio Calabria perché una città che ha i Bronzi di Riace, in altri paesi da sola sarebbe un attrattore di turismo internazionale”.
“PER MATERA UN COLLEGAMENTO CON L’AEROPORTO DI BARI MI SEMBRA LA PRIORITÀ DA SEGUIRE”
“I dati di Matera sono enormemente in crescita, e siamo ancora lontani dal 2019 (quando sarà capitale della cultura europea, ndr). Sono state stanziate risorse importanti, abbiamo messo 28 mln di euro per le attività culturali. Ma ci sono problemi infrastrutturali, il principale è quello ferroviario. Mi pare che stia prevalendo la consapevolezza che, anziché dare la priorità a un progetto molto lungo e molto costoso – che si potrà fare nel tempo ma non entro il 2019 – che è il collegamento verso Napoli, invece l’aeroporto di Bari è molto vicino, c’è una linea ferroviaria a scartamento ridotto ed è possibile con un intervento di adeguamento collegare direttamente l’aeroporto di Bari a Matera. Sarebbe importante perché il turismo internazionale difficilmente arriverà in treno o in auto, ma più probabilmente arriverà in aereo, quindi un collegamento con l’aeroporto di Bari mi sembra la priorità da seguire oltretutto in tempi più brevi”.
“SERVE UN TIPO DI TURISMO ADEGUATO ALL’ITALIA, CHE RISPETTI AMBIENTE E CITTÀ D’ARTE”
“Immaginavamo tutti che il 2015, anno di Expo, sarebbe stato un anno unico. C’è stato un boom che è aumentato l’anno successivo: nel 2016 abbiamo superato i 55 mln di arrivi. Qualcuno dice che siamo quinti nel mondo, ma adesso la competizione – rispetto al Grand Tour o agli anni ’50 – si è moltiplicata, quindi più della classifica contano i numeri, che sono enormemente in crescita. Le città sono invase, Napoli e Palermo hanno un boom mai visto, tutti i turisti del mondo sognano di venire in Italia. Serve però un turismo sostenibile che viene in Italia a portare ricchezza, un tipo di turismo adeguato all’Italia. La Spagna ci ha superato, è vero, ma a che prezzo? Hanno distrutto le coste e il paesaggio. Il nostro modello è un turismo che rispetti l’ambiente e le città d’arte”.
SU SOPRINTENDENZE FATTA UNA BELLA SEMPLIFICAZIONE
“Le soprintendenze prima della nostra riforma erano tre che lavoravano sullo stesso bene, spesso con sedi in città diverse e opinioni diverse. Ora abbiamo fatto un’unica soprintendenza e un’unica risposta. Mi sembra una bella semplificazione, mi sembra che funzioni bene, ora abbiamo fatto un po’ di ordine”.
“IN ITALIA SI LEGGE POCO, BISOGNA INCENTIVARE LA LETTURA, PERCHÉ COSÌ SI AUMENTA IL MERCATO E SI AIUTANO LE LIBRERIE”
“Quello delle librerie è un grande tema, in Italia si legge poco. Abbiamo preso provvedimenti per difendere le librerie storiche, ma il problema è incentivare la lettura, perché così si aumenta il mercato e si aiutano le librerie, che spesso sono anche un luogo di aggregazione sociale di memoria storica”.
“L’INIZIATIVA ‘CINEMA A 2 EURO’ NON ANDRÀ AVANTI”
“Il cinema a due euro non andrà avanti, abbiamo parlato con gli esercenti, i distributori e i produttori, ma non hanno accettato di renderlo permanente. Hanno deciso di non continuare e stiamo valutando forme alternative di promozione e spero che ci sia un po’ di pressione per riprendere questa iniziativa il prima possibile. Siamo arrivati a oltre 1 mln di persone con il mercoledì a due euro”.
“PENSO CHE ENTRO FINE DELLA LEGISLATURA LEGGE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO POTRÀ ARRIVARE A COMPIMENTO”
“Abbiamo fatto una legge sul cinema attesa da anni, ora il Parlamento sta lavorando sulla legge per lo spettacolo dal vivo: penso che un’operazione che aiuti teatro, danza, jazz, sia una sfida da portare in porto e penso che entro la fine della legislatura questa legge potrà arrivare a compimento”
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