
“‘Gent.mi, spiace comunicare che, per sopravvenute cause di forza maggiore, siamo costretti ad annullare anche la riunione programmata per il 2 febbraio. Sarà nostra cura comunicare la prossima settimana la nuova data. Scusandoci per l’inconveniente, si porgono i più cordiali saluti’. Così, con poche parole secche, è stato annullato dal Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la seconda volta di fila a distanza di 7 giorni – dal 25 gennaio al 2 febbraio e ora a data da destinarsi – , l’incontro fissato per discutere della riforma della professione, che giace in Senato, rimasta al palo della Legge finanziaria e del PNRR”. Lo dichiara Simone Fiderigo Franci, Presidente GTI-Associazione Guide Turistiche Italiane. “Siamo di fronte a una totale mancanza di rispetto verso un mondo, il nostro, che rappresenta una fetta importantissima del turismo culturale sempre invocato a slogan, ma di fatto il più piegato e il meno sostenuto durante questi anni di pandemia. All’ordine del giorno avrebbero dovuto essere le ‘raccomandazioni della Commissione europea all’Italia sulla regolamentazione dei servizi professionali’. Quindi Guide turistiche come architetti e avvocati. In assenza di un ‘aggiornamento’ per quelle non regolate o mal regolate, l’Italia rischia infatti una procedura di infrazione. Che potrebbe essere evitata soltanto seguendo, nel nostro caso, le direttive europee che noi chiediamo dal 2013. Ossia sblocco dell’accesso alla professione, patentino nazionale a superamento di quelli territoriali e relativo bando, con successiva realizzazione di un elenco nazionale delle guide abilitate. Oggi invece – incalza Franci – proliferano le agenzie che propongono ai giovanissimi neo laureati la formazione all’estero con la conversione del patentino in Italia”.
Una stasi “immotivata” che secondo Franci e GTI rappresenta “l’assurdo, perché significa difendere campanilismi e ridurre il valore della nostra professione, che per definizione non può essere ‘confinata’”. Franci ricorda che inizialmente il Premier Mario Draghi, “sempre tanto ligio a rispettare gli orientamenti europei”, aveva assicurato di inserire la riforma nel Pnrr, salvo poi demandarla al Senato per non interferire con le differenti proposte di legge presentate “e già arenate”. “Cosa si sta aspettando?, si chiede Franci. GTI a questo punto pretende chiarezza: Un incontro comunicato in tempi certi e a stretto giro. Magari con un preavviso di almeno 96 ore sulla disdetta. Perché noi lavoriamo, non siamo a completa disposizione nei modi e nei tempi, e partecipare a un incontro di 3 ore via zoom, per noi guide, significa rinunciare a una giornata di lavoro, se non addirittura a tour che comprende quella giornata”.