La Commissione Istruzione e Beni culturali del Senato ha approvato il ddl che reca “Disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri” e ha dato mandato alla relatrice Elena Ferrara (Pd) a riferire in aula sul testo già approvato dalla Camera senza modifiche. Tutti gli emendamenti presentati sono decaduti per l’assenza dei proponenti. La Commissione, col parere favorevole del governo rappresentato dal sottosegretario al Mibact Antimo Cesaro, ha respinto un ordine del giorno presentato da Michela Montevecchi (M5S) e ne ha approvato uno della relatrice.
L’ordine del giorno della relatrice
Elena Ferrara ha presentato un ordine del giorno (al fine di evitare modifiche al testo uscito dalla Camera) che impegna il governo “ad individuare i componenti ulteriori di ciascun Comitato nazionale nell’ambito delle stesse categorie di soggetti all’intero delle quali sono scelti i quindici membri effettivi”. E anche. “data la diversa durata dei Comitati nazionali, ad esercitare un costante controllo della loro attività, ivi compresa la rendicontazione, durante il periodo di svolgimento del programma culturale, prevedendo eventualmente la possibilità di non finanziare ulteriormente l’ente qualora l’attività non sia svolta secondo il programma approvato o qualora si presentino irregolarità amministrative”.
L’odg Cinquestelle respinto
Durante l’esame del provvedimento alla Camera è stato introdotto l’articolo 6 che reca disposizioni in materia di dichiarazione di monumento nazionale. Nel corso della discussione generale a Montecitorio proprio il Movimento 5 Stelle, ma non solo, aveva sollevato perplessità sulla vaghezza della definizione di ‘dichiarazione di monumento nazionale’ chiedendo una ulteriore precisazione normativa. Una richiesta rinnovata anche in un ordine del giorno presentato da Michela Montevecchi e respinto dalla Commissione. L’odg avrebbe impegnato il governo ad adottare “una disciplina organica in materia di ‘dichiarazione di monumento nazionale’, che assuma pieno e preciso significato entro un quadro normativo coerente, in particolare affinché sia stabilito il regime giuridico cui devono essere sottoposti, garantendo loro, oltre all’inalienabilità, specifiche disposizioni di tutela”. Come anche “a valutare l’opportunità di un ampliamento della dichiarazione di monumento nazionale anche con riferimento al ‘patrimonio culturale immateriale’ o a particolari beni che non rientrano stricto sensu nel novero dei beni culturali come definiti dal citato articolo 10 del codice dei beni culturali e del paesaggio”.
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