Via libera senza modifiche dell’Aula del Senato con 144 sì, 104 no e 1 astenuto alla cosidetta “manovrina” di primavera che diventa così legge. Il provvedimento da 3,4 miliardi di euro, aveva ottenuto il semaforo verde di Montecitorio lo scorso 1 giugno dopo il voto di fiducia del giorno precedente. Anche a Palazzo Madama hanno fatto discutere alcune norme soprattutto quelle riguardanti il “salva-musei” e il raddoppio delle risorse per il teatro Eliseo di Roma.
Ecco nel dettaglio tutte le misure contenute nella manovra che interessano il settore della cultura e del turismo.
Articolo 13 (Riduzione dotazioni missioni e programmi di spesa dei Ministeri)
Aumentati di 1,5 mln gli stanziamenti per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica
Nel corso del dibattito alla Camera è stato introdotto il comma 1-bis in base al quale – al fine di ridurre gli impatti delle riduzioni di spesa sulle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica – “gli stanziamenti del programma “Istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica” del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono incrementati di 1,5 milioni di euro annui a decorrere dal 2017.
Articolo 22 (Disposizioni sul personale e sulla cultura)
No a vincoli di contenimento della spesa pubblica per mostre degli Enti locali
Arriva il comma 5-quater, in base al quale, al fine di favorire lo svolgimento delle funzioni di promozione del territorio, dello sviluppo economico e della cultura in ambito locale, i vincoli di contenimento della spesa pubblica “non si applicano alle spese per la realizzazione di mostre effettuate da regioni ed enti locali o da istituti e luoghi della cultura di loro appartenenza”.
Via libera al “blocca risciò”
Un emendamento presentato dal relatore Mauro Guerra (Pd) prevede – al fine di assicurare la tutela del decoro del patrimonio culturale e la sicurezza pubblica – che il comune, d’intesa con la regione, sentito il competente soprintendente del Ministero dei beni e delle attività culturali, “può adottare deliberazioni volte a regolare l’accesso e la circolazione, nel proprio centro storico, di veicoli elettrici e di velocipedi, utilizzati a fini turistici, che abbiano più di due ruote o che comunque trasportino tre o più persone, incluso il conducente”.
Servizi professionali per istituti o luoghi della cultura dotati di autonomia speciale
Durante l’esame del testo è stato leggermente modificato il comma 6, che ora recita: “Al fine di potenziare i sistemi museali cittadini e di promuovere l’interazione e la collaborazione tra gli istituti e i luoghi della cultura statali, regionali e degli enti locali, fino al 31 dicembre 2018, ciascun istituto o luogo della cultura di rilevante interesse nazionale dotato di autonomia speciale, di cui al decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo 23 dicembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 10 marzo 2015, e successive modificazioni, può avvalersi, in deroga ai limiti finanziari previsti dalla legislazione vigente, di competenze o servizi professionali nella gestione di beni culturali, ai sensi dell’articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per una durata non superiore a 9 mesi, entro i limiti di spesa di 200.000 euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018, per sostenere il buon andamento dell’istituto o luogo della cultura e garantirne l’attivazione. Ciascun istituto o luogo della cultura di cui al primo periodo provvede all’attuazione delle disposizioni del medesimo periodo con le risorse disponibili nel proprio bilancio, assicurando altresì il rispetto degli obblighi di pubblicità e trasparenza nelle diverse fasi della procedura. Alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e di indebitamento netto derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui al precedente comma, pari a 700.000 euro per l’anno 2017, a 1.500.000 euro per l’anno 2018 e a 750.000 euro per l’anno 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all’attualizzazione di contributi pluriennali di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito con modificazioni dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189”.
Un solo rinnovo per i direttori dei musei di interesse nazionale
Quasi identico il comma 7 relativo rinnovo per i direttori dei musei di interesse nazionale. “Per le medesime finalità di cui al comma 6, gli incarichi di direttore di istituti e luoghi della cultura conferiti a seguito delle procedure di selezione pubblica internazionale di cui all’articolo 14, comma 2-bis, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, possono essere rinnovati una sola volta, con decisione motivata sulla base di una valutazione positiva dei risultati ottenuti, per ulteriori quattro anni”.
Il “salva-musei”
Pressoché identico il comma 7, ha fatto invece più notizia il tanto discusso emendamento (comma 7-bis) nel quale si legge che l’articolo 14, comma 2-bis, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83 – che recita “Al fine di adeguare l’Italia agli standard internazionali in materia di musei e di migliorare la promozione dello sviluppo della cultura, anche sotto il profilo dell’innovazione tecnologica e digitale, sono individuati, i poli museali e gli istituti della cultura statali di rilevante interesse nazionale che costituiscono uffici di livello dirigenziale. I relativi incarichi possono essere conferiti, con procedure di selezione pubblica, per una durata da tre a cinque anni, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione di istituti e luoghi della cultura, anche in deroga ai contingenti di cui all’art. 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”) – si interpreta nel senso “che alla procedura di selezione pubblica internazionale ivi prevista non si applicano i limiti di accesso di cui all’articolo 38 del decreto legislativo 31 marzo 2001, n. 165”.
Quest’ultimo articolo prevede, al comma 1, che “i cittadini degli Stati membri dell’Unione europea possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell’interesse nazionale”.
Cinque milioni per il Mibact nel 2017
Nuovo di zecca anche il comma 7-ter, che destina 5 milioni di euro nel 2017 per il ministero dei Beni culturali. Nel dettaglio, 3 milioni di euro per le esigenze di funzionamento delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio del ministero dei Beni culturali; 1,5 milioni di euro per incrementare l’autorizzazione di spesa “al fine di consentire al ministero di far fronte, con interventi urgenti, al verificarsi di emergenze che possano pregiudicare la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici e di procedere alla realizzazione di progetti di gestione di modelli museali, archivistici e librari, di progetti di tutela paesaggistica e archeologico-monumentale nonché di progetti per la manutenzione, il restauro e la valorizzazione di beni culturali e paesaggistici”; 500 mila euro per le finalità previste dall’articolo 5, comma 1, primo periodo, della legge 1 dicembre 1997, n. 420 (risorse da destinare ai Comitati nazionali per le celebrazioni o manifestazioni culturali nonché per le Edizioni nazionali, ndr).
Via libera a fondo per potenziare biblioteche locali
Approvato anche un emendamento a firma Narduolo (Pd) che, “al fine di potenziare il funzionamento dei sistemi bibliotecari locali”, prevede l’istituzione uno specifico Fondo con dotazione di un milione di euro annui a decorrere dal 2018, destinato “alla promozione della lettura, alla tutela e valorizzazione del patrimonio librario, alla riorganizzazione e all’efficientamento dei sistemi bibliotecari”.
Un nuovo dirigente per il Mibact per il post sisma
Un altro emendamento all’articolo 22 stabilisce che la dotazione organica del Mibact sarà incrementata di una unità dirigenziale di livello generale. L’obiettivo è accelerare le attività di ricostruzione nelle aree colpite dal sisma e rafforzare le interazioni con le amministrazioni locali interessate, nonché di potenziare le azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale della Nazione. La spesa aggiuntiva sarà di 140mila euro per l’anno 2017 e a 214mila euro annui a decorrere dall’anno 2018.
I contributi all’Eliseo
E’ stato poi approvato anche il discusso emendamento (bipartisan) che prevede l’innalzamento del contributo erogato a favore del tetro Eliseo di Roma da 2 a 4 milioni di euro per il 2017 e il 2018. Il governo in corso di seduta è stato battuto avendo espresso parere contrario all’emendamento. Ecco il testo approvato: “Al comma 8 apportare le seguenti modificazioni: a) al primo periodo, sostituire le parole: 2 milioni di euro per l’anno 2017 con le seguenti: 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018; b) il secondo periodo è sostituito dal seguente: Al relativo onere si provvede, quanto a 2 milioni di euro per l’anno 2017, mediante versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una corrispondente quota delle risorse di cui all’articolo 24, comma 1, della legge 12 novembre 2011, n. 183, che restano acquisite all’erario, e, quanto a 2 milioni di euro per l’anno 2017 e a 4 milioni di euro per l’anno 2018, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
Trecentomila euro per la Fondazione Real Sito di Carditello
Via libera anche all’emendamento a firma Coscia, Piccoli Nardelli, Bonaccorsi, Ghizzoni, Ascani, Manzi, Carocci, Rocchi, Blazina, Coccia, Crimì, Dallai, D’Ottavio, Iori, Malisani, Malpezzi, Narduolo, Pes, Rampi, Sgambato, Ventricelli. Quest’ultimo autorizza la spesa di 300mila euro annui, a partire dal 2018, per le spese di gestione e di funzionamento della Fondazione Real Sito di Carditello “al fine di consentire la prosecuzione e il rafforzamento degli interventi attuativi del piano strategico di sviluppo del percorso turistico-culturale integrato delle residenze borboniche”.
Istria, Fiume e Dalmazia
Il comma 8-ter prevede misure per “sviluppare le attività culturali promosse in favore della minoranza italiana nell’Istria, a Fiume e in Dalmazia”
Più risorse per Matera
Ha ricevuto il via libera un emendamento all’articolo 22 che prevede alcune modifiche alla Legge di stabilità 2016 per il comma che riguarda Matera capitale europea della cultura 2019. Tra l’altro, sono previsti maggiori fondi: si passa dai 500mila annui per gli anni dal 2016 al 2019 previsti dalla Legge di stabilità del 2016, ai “500mila euro per l’anno 2016 e 1.500.000 euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2019”. Agli oneri derivanti dalle disposizioni, pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, “si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica”.
Articolo 52 (Sviluppo sistema nazionale di ciclovie turistiche)
Le ciclovie turistiche che avranno diritto a fondi nel 2017 e nel 2018
Nessun cambiamento sostanziale del comma 1 dedicato alla ciclovie: All’articolo 1, comma 640, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, le parole: ‘e Grande raccordo anulare delle biciclette (GRAB di Roma)’ sono sostituite dalle seguenti: ‘Grande raccordo anulare delle biciclette (GRAB) di Roma, ciclovia del Garda, ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia, ciclovia Sardegna, ciclovia Magna Grecia (Basilicata, Calabria, Sicilia), ciclovia Tirrenica e ciclovia Adriatica’.
Articolo 63 (Misure per la Ryder Cup 2022)
L’articolo relativo alla fideiussione del governo per il prestigioso torneo di golf è rimasto pressoché identico: Per il periodo 2017-2027, ai fini della realizzazione del progetto Ryder Cup 2022, relativamente alla parte non coperta dai contributi dello Stato, “è concessa a favore di Ryder Cup Europe LLP la garanzia dello Stato per un ammontare fino a 97 milioni di euro. La garanzia è elencata nell’allegato allo stato di previsione del Ministro dell’economia e delle finanze di cui all’articolo 31 della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono definite le modalità di operatività della garanzia dello Stato”. La Federazione Italiana Golf, si legge al comma 2, “provvede a fornire annualmente alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministero dell’economia e delle finanze nonché alle Camere per la trasmissione alle competenti Commissioni parlamentari una relazione sulle attività svolte, accompagnata da una analitica rendicontazione dell’utilizzo delle somme assegnate”.
Il parere della Commissione Cultura di Palazzo Madama
Nel pomeriggio di martedì 13 giugno era arrivato il parere positivo con due condizioni e tre osservazioni della commissione Cultura del Senato. Al via libera si era giunti dopo alcune modifiche apportate al testo presentato inizialmente dal relatore Franco Conte (Ap), dovute a puntualizzazioni di Claudio Martini (Pd) ed Elena Ferrara (Pd) sul tema dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), al voto contrario della pentastellata Michela Montevecchi e della senatrice Alessia Petraglia (Misto) e alla richiesta di introdurre una osservazione all’articolo 22 comma 3-bis di Rosa Maria Di Giorgi (Pd) sulle spese per il personale di polizia locale che svolge attività “in materia di sicurezza e di polizia stradale necessari allo svolgimento di attività e iniziative di carattere privato” a carico “del soggetto privato organizzatore o promotore dell’evento”. E che, ha sottolineato la Di Giorgi, “finisce per sovraccaricare gli operatori degli spettacoli dal vivo di costi ulteriori riferiti ai servizi di sicurezza” proponendo anche di eliminare il termine “eccessivamente” contenuto nell’osservazione.
Le condizioni riguardano innanzitutto le norme sui beni culturali previste dall’articolo 22 della manovra. “Nel prendere atto con favore di alcuni incrementi di risorse per situazioni specifiche, si reputa essenziale garantire certezza di risorse all’intero comparto dello spettacolo”, si legge nel testo approvato in commissione. Per quanto riguarda invece l’articolo 22-bis sulla statizzazione e il riordino delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica non statali, la 7a Commissione giudica la disposizione una “priorità” visto che ha “da tempo all’esame i disegni di legge n. 322 e abbinati e ha adottato un testo unificato, di respiro più ampio. Nella consapevolezza dell’urgenza di provvedere – si legge –, si ritiene pertanto indispensabile assicurare il carattere omogeneo e progressivo della statizzazione per tutti gli istituti interessati al processo, purché il Governo si impegni a reperire le risorse aggiuntive necessarie”.
Secondo le osservazioni della commissione i tagli previsti dall’articolo 13 della manovra (Riduzione dotazioni missioni e programmi di spesa dei Ministeri) devono trovare “al più presto adeguata compensazione in prossimi provvedimenti normativi, onde non penalizzare i comparti di competenza, con particolare riguardo ai finanziamenti per le istituzioni scolastiche non statali, non ritenendosi opportuno il sistema dei tagli generalizzati per il contenimento della spesa pubblica”. Si chiede inoltre di “valutare l’opportunità di escludere dall’ambito di applicazione i concerti di musica popolare contemporanea dal vivo e gli spettacoli di tradizione che fanno parte del nostro bagaglio socio-culturale, in quanto espressione di diritti” negli oneri posto a carico degli organizzatori relativi alla sicurezza e alla viabilità previsti dall’articolo 22, comma 3-bis. Infine, sui servizi per le scuole (articolo 64) “si reputa opportuno valutare gli effetti del processo di esternalizzazione dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari delle istituzioni scolastiche”.